giovedì 6 dicembre 2007

La sfaccimma della gente si specializza. Napoli necrofila

Ecco a voi 'Nugae' : minuzie, scemenze, in latino. Pinzellàcchere e quisquilie , direbbe Totò. Il trafiletto inzuppato di sfaccimma nel giornalino della SdG. Notiziole dell'Aldilà Napulitano ; un piacevole snack di info sfizi tra i Grandi Temi della Sfaccimma quotidiana - La Sfaccimma della Gente servita frijènn-magnànn !

Nota : un tale abominio fatto per pura camorra -persino sui sacri morti- non può che esser annoverato tra le 'nugae', per un popolo cosi spregevole.

Qualiano. Era un cimitero degli orrori. Tombe scoperchiate, cadaveri riesumati, bare ripulite con la pioggia. Il camposanto di Qualiano era soprattutto un business per alcuni dipendenti comunali arrestati ieri all’alba. Un malaffare che andava avanti almeno dal 2003. In manette sono finiti Saverio D’Alterio e Giuseppe Perfetto, rispettivamente custode e interratore del cimitero, e Benedetto Biancaccio, titolare della ditta di pompe funebri «Marta». Sono accusati, tra l’altro, anche di vilipendio di cadavere e violazione di sepolcro. Indagati, invece, un geometra dell’ufficio tecnico e un addetto all’igiene e sanità del Comune. Semplice e redditizio il sistema messo in piedi dalla banda del cimitero, così come sono state veloci le indagini dei carabinieri, coordinati dal capitano della compagnia di Giugliano Alessandro Andrei e dal maresciallo Barrese che comanda la stazione di Qualiano. Perfetto e D’Alterio avevano il monopolio di tutto il cimitero, una struttura di circa 3000 metri quadri che può contenere poco più di 2500 salme. In pratica la gang lucrava sulle estumulazioni. Dopo circa un periodo di due anni il cadavere passava dall’interramento sotto la lapide alla tomba di famiglia. E Perfetto e D’Alterio prendevano i soldi (di qui l’accusa di concussione) per le fosse, cambiando nomi sulle lapidi, e rivendendo anche gli arredi funebri. Un prezzo che andava dai 600 a 1200 euro. E se i corpi appartenevano a extracomunitari, questi venivano estumulati ben prima del processo di mineralizzazione: anzi i cadaveri in questo caso venivano messi all’aria aperta, secondo gli arrestati per mineralizzare più velocemente. Ma le fonti illecite di guadagno non finivano più. Si lucrava su tutto. Ad esempio Biancaccio, secondo l’accusa, avrebbe truffato anche il Comune. Vincitore dell’appalto, avrebbe dovuto aggiustare l’impianto di illuminazione, spesa da 200mila euro mai sostenuta. E poi vendeva privatamente le luminarie ai parenti degli estinti, molte di più di quante ne dichiarasse all’amministrazione. Da contratto non avrebbe potuto intascare più di 13mila euro. La realtà era ben diversa. E così una sera i carabinieri sono andati a contare i lumicini accesi. Erano 2242, contro i circa 200 che la ditta aveva dichiarato al Comune. «C’è da sottolineare l’assoluta mancanza di controlli del Comune. È una storia molto triste, perché a Qualiano era divenuta consuetudine. Tutti erano assuefatti, come fosse una cosa normale. Qualcuno non reagiva perché temeva che la salma del proprio caro potesse essere offesa. Come c’è il garante per la privacy, per i consumatori e anche per i detenuti, così ci vorrebbe qualcuno che vigili sui defunti ( !!! Sic !) , che non hanno difesa». Una proposta già accettata dai consiglieri comunali di Napoli Raffaele Ambrosino e Dario Cigliano, ( Il Mattino 6/12/07)
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Bisogna chiedere a SanGennaro di intercedere perchè L'Inferno venga trasferito ufficialmente qui a Napoli...su quest'atomo opaco del Male, della cattiveria, della disumanità più laida.

Dove si trova ora , nell'Aldilà, e' locazione impropria. I demònii sono qui, tra noi , siamo noi.

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