venerdì 30 novembre 2007

Gli Habitat della Gente & Gli Habitat della Sfaccimma della Gente

Come vive la Gente
§ ''Canary wharf is a station of unbelievable grandeur. All this just to get people off their trains and up to ground level. This is the most lovely station, spacious, airy, clean curves, light, real trouble-taker over all the detail. Each day thousands of commuters squeeze through these ticket- barriers heading for their offices in the engine-rooms of the twenty-first century business.When the old streets of the City became overcrowded with new buildings, the money moved east transforming the old Docklands into a mini-Manhattan. Out went the old warehouses and barges, in came New-York-style skyscrapers. Canary Wharf with no history is now the old City's rival, a triumph of energy and efficiency. This is where the power now lies. No longer with the church, no longer with the politicians, but with these giant corporations. And these are their shining temples, the buildings of our age. Arrogant buildings thrusting themselves on us.But how many will survive to take their place alongside those of the past and tell us the story of the twenty-first century ? We're living in an age of constant change and our new buildings fit that pattern; but they occupy a different world, separate from our own more private lives. Most of us live somewhere like this. After nearly a year travelling the length and the breadth of Britain, I'm coming home. This is Polegate, a little town under the South Downs. It's nothing very grand about Polegate, nothing very beautiful about Polegate, but it's my hometown and I like it. It's one of the thousands of towns and suburbs in Britain that the architects never visited and the planners overlooked. There's been no attempt at style in Polegate which gives our town a style all of its own. Polegate is not exactly swinging but it's a friendly place, with some good shops . This is one of the best shops in Polegate [...] Like so many places in Britain, Polegate is a mixture of old and new. It all adds to the hidden charm : there's a medieval chapel, a georgian mansion, a bit of victoriana and plenty of bungalows built in the nineteen-sixties. The latest addition on the edge of the town is a new housing estate, which tells a lot about what we seem to want. Architects are always trying to persuade us to accept new ways of living, little white concrete boxes, very efficient living machines or villages in the sky. But the truth is the most of us prefer houses like this, with a touch of the victorian, the elizabethan, or the georgian in them. It's all those we accept for our grand public buildings, for big offices, fot theathers , for concert halls, for airports. But when it comes to our own homes, we actually prefer a taste of the past. It just goes to prove the point that our buildings say at all : if you want to trace the story of how we became who we are, you'll need a new look at how we built Britain '' §


§ '' Canary Wharf è una stazione di incredibile grandiosità. Tutto questo giusto per far uscire la gente dai loro treni e farla risalire in superfice. Questa è la stazione più attraente, spaziosa, ariosa, curve pulite, luce, reale ossessione per i dettagli. Ogni giorno migliaia di pendolari si infilano attraverso queste barriere-biglietteria puntando verso i loro uffici nelle stanze dei bottoni della finanza del XXI secolo. Quando le antiche strade delle City divennero sovraffollate di nuovi edifici, il Denaro si è mosso verso est, trasformando i vecchi Docklands [il sito del porto fluviale di Londra- il più grande del mondo fino agli anni '70 quando poi fu dismesso per esser spostato alla foce del Tamigi -ndr] in una mini-Manhattan. Via i vecchi magazzini delle merci e le chiatte fluviali, subentrarono grattacieli di stile New-Yorkese. Canary Wharf , senza una sua storia è ora la rivale della antica City, un trionfo di energia ed efficienza. E' qui che ora risiede il potere; non più con la Chiesa , non più coi politici, ma con queste giganti Multinazionali. E questi sono i loro scintillanti templi, gli edifici della nostra epoca. Superbi edifici che incombono su di noi. Ma quanti sorpavviveranno per prender posto affianco a quelli del passato e raccontarci la storia del XXI secolo? Stiamo vivendo una età di costanti cambiamenti e i nostri edifici odierni si adattano a quel modello. Essi però occupano un mondo separato da quello delle nostre vite private. La maggior parte di noi vive in luoghi come questo.. Dopo circa un anno passato a viaggiare per la Gran Bretagna in lungo ed in largo, sto tornando a casa. Questa è Polegate, un piccolo paesino al di sotto [della regione] dei South Downs. Non c'è niente di grandioso riguardo a Polegate, niente di straordinariamente bello, ma è il mio paese natale e mi piace. E' una delle migliaia di cittadine della G. Bretagna che gli architetti non hanno mai visitate e gli urbanisti mai supervisionate. Non c'è stato alcun tentativo di fare dello stile a Polegate che possa dargli un carattere tutto suo proprio. Polegate non è esattamente niente di esaltante ma è un posto amichevole, con alcuni buoni negozi. Questo è uno dei migliori negozi di Polegate. [...] Come tanti posti in G.Bretagna , Polegate è una mistura di vecchio e nuovo. E ciò aumenta il suo fascino nascosto: c'è una cappella medievale, una magione georgiana, un pizzico di tempi vittoriani, e una quantità di villette bifamiliari costruite negli anni '60. Il più recente ampliamento al margine del paese è un lotto di fabbricati che ci dice molto su quel che sembra noi desideriamo. Gli architetti cercano sempre di persuaderci ad accettare nuovi modi di vivere, piccole scatolette bianche di cemento, efficientissime macchine abitative, villaggi nei cieli. Ma la verità è che la maggior parte di noi preferisce case come questa, con un tocco di vittoriano , elisabettiano o di georgiano in esse. Quelli là li accettiamo per i nostri grandiosi edifici pubblici, per i grandi uffici , i teatri e le sale da concerto, per gli aeroporti. Ma quando si tratta delle nostre proprie case, noi davvero preferiamo un assaggio del passato. E ciò sta a dimostrare il vero punto, che le nostre abitazioni mostrano chiaramente: se volete tracciare la storia di come siamo divenuti quelli che oggi siamo, dovrete gettare uno sguardo con occhi nuovi su come abbiamo costruito la Gran Bretagna''

&

Come vive la Sfaccimma della Gente

( A Sfaccìmm ra Ggènt)


Neapolitan SYSTEMS Corporation

Finalmente la nostra economia , la nostra RDC, Repubblica di Democrazia Criminocratica, il nostro vincente sistema di welfare sociale che assicura un posto e benessere a tutti i Napoletani sono usciti dall' epoca capitalistica ed son diventati 'adulti' ,ecco il TURBOCAPITALISMO della Sfaccimma della Gente.
La nostre Corporations Sono quotate su tutte le Borse mondiali. La nostra economia fa faville. Nessuno ci fermerà .L'interesse che sta suscitando il SISTEMA NAPOLI come modalità vincente per risolvere annosi problemi socio-economici e , perchè no, culturali ( vedi Neomelodici vs tradizione di musica e teatro, le megalopoli periferiche abusive con sopraelevate e shopping malls vs l'architettura e l'urbanistica tradizionale ) attrae sempre più intellettuali e studiosi del fenomeno da tutto il mondo .Tutti voglion imitarci . Ce n'è da esser finalmente orgogliosi La nostra visibilità è planetaria.

Di sicuro possiamo esser ormai paragonati alle tigri dell'economia d' estremo oriente come Hong Kong , Singapore e Giappone. Ne danno notizia i maggiori quotidiani degli stati esteri come quello Italiano :ecco dunque cosa dice di noi uno dei maggiori quotidiani dei nostri cugini d'Oltre-Garigliano, Il Corriere della Sera on-line.
***
La camorra cambia nome. Ora comanda «O'Sistema»


Il caso Napoli. I numeri e le caratteristiche del meccanismo della criminalità organizzata che ha fatto 3mila morti in 25 anni

NAPOLI - Vicini al cuore della camorra. Per scoprire che ormai quel nome è vecchio e che oggi a Napoli comanda e funziona «O' Sistema». Quel sistema per cui i morti ammazzati in strada sono la quotidiana normalità: 3000 negli ultimi venticinque anni, uno ogni due giorni e mezzo. Una cifra che non ha eguali in nessun'altra città d'Europa. Almeno 100 «sparati» ogni anno dal dopoguerra ad oggi. Addirittura 139 nel 2004, quando è partita la faida di Secondigliano. Succede così che due giornalisti e registi indipendenti - Matteo Scanni e Ruben H.Oliva - provino ad entrare più o meno di nascosto nel quotidiano di Napoli: in mezzo ai morti, agli spacciatori di Secondigliano o nella villa holliwoodiana di Walterino a Casal di Principe. Per documentare cos'è e cosa fa la camorra. Qual è la mappa aggiornata delle famiglie, come funziona «O'Sistema», come si regola, come si alimenta, come evolve e si aggiorna, come riesce a stravolgere e condizionare la vita di una città, di una provincia, di un intero Paese.
Nasce un documentario - nelle librerie in questi giorni 'O Sistema.
Un'indagine senza censure sulla camorra, dvd+libro, Rizzoli, premio Ilaria Alpi 2006, già clonato dalla camorra e in vendita in copie pirata anche sulle bancarelle di Napoli - che «descrive la vita di un territorio in bilico fra normalità apparente e follia criminale. Che mostra l'agguato al boss che si è dissociato, il pianto dei suoi familiari, gli occhi che scrutano da dietro una finestra, il palo in sella al motorino che fa la guardia al quartiere. Racconta la faida di Secondigliano, la droga di Scampia, la prostituzione di Castelvolturno, le ville della camorra a Casal di Principe, il feudo del clan dei casalesi, boss decaduti e capiclan forti come feudatari. E cerca una spiegazione tra la gente».■ Una spiegazione che non c'è. O meglio una spiegazione che c'è ed anche molto semplice: soldi e potere. Lo racconta «'O Sistema» attraverso numeri, dati, cifre, testimonianze, immagini di sangue e di morti, interviste a magistrati, politici, religiosi e giornalisti impegnati nella lotta ai clan. Il documentario ricostruisce la struttura militare ed economica delle famiglie campane e il giro di affari di due miliardi di euro, 4 mila miliardi di vecchie lire che frutta il business degli appalti, della droga, dello sfruttamento della prostituzione, del racket, degli agguati, delle estorsioni, degli esercizi in mano alla criminalità organizzata, della contraffazione dei marchi e del commercio di armi. Senza dimenticare il traffico dei rifiuti, un mercato che da solo vale 2.6 miliardi di euro all'anno.Un «Sistema» che mina alla base i pilastri della cosiddettà società civile con i ragazzi dei quartieri popolari di Napoli che preferiscono lavorare per la camorra piuttosto che per uno stipendio onesto. Un sistema «che individua i giovani e se li coltiva, li stipendia e si prende cura di loro quando finiscono in carcere, che li immette in una organizzazione di vita alternativa, che si prende cura di loro quando finiscono in prigione». Un «Sistema» reso attraverso una galleria di volti, di immagini, suoni e rumori che entrano nella testa durante l'ora e dieci del documentario. Come il corteo funebre di un giovane camorrista con la bara portata a spalla dai compagni mentre altri in sella alle moto potenti sgassano e suonano i clacson a tutto volume. Come l'urlo della sorella del boss pentito e «sparato» in strada che corre verso il corpo senza vita del fratello. Come la storia del clan Giuliano e le origini del Sistema. Come la lunga epica del clan dei Casalesi, dalle origini di Bardellino al bunker di Sandokan, al secolo Francesco Schiavone, fino ai nuovi reggenti. Come il lungo elenco dei comuni commissariati in Campania. Come le immagini dei controlli notturni dentro le vele degradate di Scampia a Secondigliano, l'edificio simbolo della camorra e dello spaccio di droga: alle soglie del 2000 ci sono qui 20 piazze di spaccio attive, ognuna che produce un guadagno annuo di 52 milioni di euro. Come le testimonianze della faida che proprio a Scampia si è scatenata nel 2004 tra il boss del narcotraffico Paolo Di Lauro e gli scissionisti. «Dopo quella faida, a Napoli si è tornati all'anno zero: lo spaccio continua, come gli omicidi, la contraffazione dei marchi e la guerra tra clan», scrivono gli autori.
E ora? Si chiedono ancora Scanni e Oliva. Nel 2006 a Napoli si contano una cinquantina di clan attivi e oltre 3mila affiliati. La Campania ha 5,9 milioni di abitanti e conta tra le 100 e le 120 famiglie camorristiche, 10.000 affiliati ai clan e 50.000 persone che hanno «cointeressenza» con la camorra. Nonostante i colpi inferti dalle forze dell'ordine con gli arresti che alla fine degli anni '90 hanno portato in carcere elementi di spicco dell'Alleanza di Secondigliano e gli attacchi ai gruppi Misso e Mazzarella, i due clan continuano ad essere i gruppi dominanti della città. Suddivisa in tante aree controllate da altrettante famiglie con alleanze mutevoli, che possono cambiare nell'arco di una notte. Il sostituto procuratore della D.d.a. Giuseppe Narducci riassume in sintesi: «A Napoli comandano le stesse persone che comandavano venti anni fa...si è verificato solo un ricambio generazionale». «Le famiglie della Camorra - scrivono Scanni e Oliva - perpetuano la specie: probabile che tra dieci anni i nomi saranno ancora quelli». «La camorra è anzitutto un problema della politica» dice laconico uno dei protagonisti del documentario. Il documentario sfuma tra le aule dell'Istituto Galileo Ferraris di Scampia: forse l'unica presenza dello Stato in un quartiere di 80mila abitanti dove non c'è una biblioteca, non ci sono centri per ragazzi e i luoghi per fare attività sportiva sono pochissimi. Una folla di bambini delle scuole elementari che scende per le strade. Fiori in mano e un grido solo: «Pace».
Iacopo Gori
08 novembre 2006- Corriere della Sera

giovedì 29 novembre 2007

Blitz delle 'Jene' nell'unico tribunale cloaca d'Europa

IL MATTINO29/11/2007

Blitz delle Iene arma giocattolo in Tribunale :
Entrare nel Tribunale di Napoli eludendo i controlli, con una telecamera nascosta e una pistola giocattolo? Si può fare
. È quanto ha dimostrato il giornalista del quotidiano «Il Napoli» Alessandro Migliaccio, inviato della trasmissione televisiva «le Iene». Il filmato del giovane cronista napoletano andrà in onda stasera su Italia Uno alle 23. Si tratta della seconda impresa del genere messa in atto da Migliaccio. Il cronista si era introdotto per la prima volta nella «Torre A» del Tribunale, in seguito alle polemiche sulla sicurezza nel palazzo di giustizia suscitate dal furto dell’hard disk del computer del gip Maria Vittoria De Simone, avvenuto lo scorso settembre. Una vicenda che destò grande scalpore in quanto l’hard disk del magistrato conteneva centinaia di intercettazioni telefoniche riguardanti diversi esponenti della criminalità organizzata napoletana. Per entrare nel palazzo di giustizia, a Migliaccio - che pur essendo un cronista napoletano sostiene di non essere conosciuto in Tribunale - basta vestirsi in modo da sembrare un avvocato: da Piazza Mededil, infatti, gruppi di notai e avvocati entrano senza sottoporsi alla prova del metal detector. Così ha fatto la «iena napoletana», nel primo e nel secondo caso. All’inizio di novembre si intrufolò con una telecamera nascosta nelle cancellerie del Tribunale e ne uscì con un faldone finto, per simulare un furto. Risultato: nessuno disse niente. Il tutto è stato documentato nel servizio andato in onda nel corso della trasmissione di Italia Uno lo scorso 15 novembre: con tanto di replica del ministro della Giustizia Clemente Mastella, che annunciò un’indagine per individuare le responsabilità, assicurando che sarebbe entrato in Tribunale per verificarne i controlli all’ingresso. Disse Mastella: «Se «succede di nuovo, mi vesto d’attore». Ma il Tribunale fa discutere non solo per la sicurezza, anche per il caos che si registra dopo lo sciopero dei manutentori. Il prefetto ha precettato settanta dipendenti, ma una parte del Palazzo è rimasta comunque al buio. Bagni inutilizzabili e tanto caos per migliaia di utenti e addetti ai lavori.

Elucubrazioni camminando per Toledo... IV

UN PARADISO ABITATO DA DIAVOLI

...Noi e gli zingari siamo residuo di societa' arcaiche senza piu' senso.

Quando si arriva a Napoli in treno alla stazione centrale o fuori all'aeroporto si piomba in una sorta di macchina del tempo, si vede vivere gente con le peggiori modalita', ragionamenti, usi, costumi, risalenti ad almeno 2 o 3 secoli fa, o no? Avuta mai questa sensazione nauseabonda di ritorno da un viaggio all'estero? ( intendo estero anche L'Italia...) Tutto ciò che al di fuori della plaga napoletana è socialmente condannato e aborrito , qui ne abbiamo fatto un punto d'onore e di vanto . E' l'onore dei lazzari. L'onore da lazzari pervade la mentalità di ogni ceto sociale. Non vi si sottrae nessuno , ceti alti e ceti bassi , tanto i clan di camorra quanto i giudici , i politici, avvocati , imprenditori, studiosi universitari. Coloro che fra i ceti superiori aborrono il gioco e si ammutinano vengono isolati e cancellati. Ecco quindi la sanzione del gruppo e il sentimento fortissimo di offesa per la derisione e stigmatizzazione delle loro 'piccole gioie quotidiane' che ci ottenebrano la coscienza : il golfo, il sole, il mare ( marrone) , il Vesuvio, Maradona, SCN 'O Napule, 'a canzuncella napulitana, i monumenti e le opere d'arte [ che non abbiamo creato noi Napoletani di questo secolo, anzi li abbiamo deturpati e distrutti ] la vita allegra dei giovani disoccupati fino a 40 anni sul motorino a pariare, lavorare il meno possibile, fare fesso il prossimo, impennare contromano su un marciapiede cu 'o 'mèzz', intrallazzare con mazzette, produrre il meno possibile sul lavoro, la trasgressione al rosso dei semafori, le sfogliatelle, la pastiera.

Tutto ciò ci inebria , ci fa sentire che siamo appunto , Ggènt 'e sfaccimma , dei dritti . In realtà finiamo per essere solo la 'Sfaccimma della gente'. Toto' e Eduardo de Filippo parlano di questa cultura collettiva' corto-circuitata' mirabilmente attraverso i loro personaggi e la loro altissima arte - non so quanto consciamente o inconsciamente; e cosi anche Massimo Troisi etc..e cosi le canzoni classiche e .. persino gli orrori musicali trash dei Neomelodici ( i quali sono il segno dell'affermazione sotto forma 'artistica' delle plebi camorriste ora che hanno raggiunto finalmente dopo secoli di subalternità lo Status Quo con un loro modus vivendi ben codificato e una visibilità e potere economico e 'culturale' a livello nazionale )

Faccio notare poi - per inciso - che nessuno dei grandi artisti del teatro e della canzone , raggiunto il successo , ha continuato a vivere a Napoli. Anzi quasi nessun personaggio pubblico delle arti, politica, umanista , scienziato, spettacolo raggiunta una certa popolarità o benessere economico continua ad abitare qui. La nostra stessa ( odiata?) sindachessa , napoletana, la diva RRJ, abita a Roma, zona Balduina, e viene di striscio in città solo per rintuzzare indignatamente e riempire di menzogne e rimproveri chi osa obiettare sul suo operato e urlare lo sfacelo fisico dell intera città a causa sua . Tutti si son trasferiti - o scappati ? - almeno a Roma. Come mai? Ve lo siete mai chiesti ? I Napoletani, soprattutto a causa di quel cancro che sono i nostri politici coi loro legionarii del malaffare, funzionari pubblici e portaborse, sono infimi servi del Potere e se ne servono allo stesso tempo, e d'altronde non hanno altro, non producono niente come comunità al giorno d'oggi, niente.

La maggior produzione di merci è quella di contraffazione e il commercio della droga controllati totalmente dalla camorra. Nè producono materialmente per una buona economia e il benessere , nè creano lavoro per i propri figli, nè coltivano le arti antiche e l'artigianato, nè hanno a cuore il patrimonio del passato artistico e monumentale di cui si vantano tanto, tutto è in totale rovina, nè producono cultura, non elaborano nessun bene spirituale per le generazioni future, sono solo ripiegati su sè stessi a farsi del male ; male quale difesa da fantasmi di miseria e sopraffazione politica del Potere; e anche oggi che sono liberi dallo straniero e potrebbero vivere con dignita' e civilmente , riproduciamo con automatismo i modelli del passato.

Siamo in una sorta, come definirla, di nevrosi collettiva patologica gravissima. I Napoletani non vogliono crescere, non vogliono evolvere, non vogliono entrare nel XXI secolo come non vollero farlo nel XX e nel XIX . Quelli degli strati infimi non lo possono , mancando loro i mezzi mentali e culturali , e vanno compatiti anzi aiutati a esser estratti dall'abbrutimento, quelli degli strati alti e medio-alti non lo vogliono; e sono questi qui i veri malati e i veri colpevoli, esecrabili e degni solo del massimo della rabbia e del disprezzo . *

E mmo' quatt tazzulelle 'e cafè perche' mi avete seguito fin qui anche se vi sono venuti 'e capestuòteche a leggere tutt stu paraustiéll ------> PreCo Signuri !


E v'ammeretate pure na sigaretta ( 'e contrabband s'intende..) PreCo .. !

Elucubrazioni camminando per Toledo... III

UN PARADISO ABITATO DA DIAVOLI .


...Certamente, noi di questo blog casareccio e senza altre pretese che sfogarsi un po' e far circolare pensieri nuovi nella palude asfissiante napoletana, siamo tutti dei Signor Nessuno senza nessun potere di cambiar le cose. Possiamo solo comportarci un po' meglio della massa ( almeno a giudicare dalla comunanza di vedute e di coscienza della nostra realtà con cui concorriamo a discutere qui) . Tentiamo qui di farcene una ragione del nostro male di vivere e di riderci amaramente e prenderne più coscienza. Invito tutti a tentare di carpire l'arcano della nostra identita' di Napoletani e riflettervi per dar delle spiegazioni. Riportare a galla dagli abissi del tempo certi stralci di vita e mentalità napoletana cementificata nel tempo, ci aiuta a ricostruire le cause e gli sviluppi della nostra identita' e - sperabilmente - ad agire in direzione opposta personalmente e pubblicamente con azione politica; almeno per noi che ci riuniamo attorno al blog ; per pochi che siamo.Voglio man mano portare esempi di tutti i secoli a prova di questa mia convinzione ( che non posso dimostrare scientificamente; sono solo mere congetture soggettive, che sottopongo volentieri a confutazione e riesame da parte vostra .)
Per me la 'puzza di bruciato' del 'corto circuito' della nostra 'mente collettiva' e' fortissima;
Voi non la sentite? .
Penso risalga all'incirca al 1500 (ma le premesse al disastro di una cultura perdente e autodistruttiva, per me, addirittura potrebbero rimontare al 1100 , ma ora non è luogo di spiegare perchè)

Se la SdG viene eliminata, noi tutti non saremmo piu' Napoletani, i buoni e i cattivi assieme , ma altra cosa. Saremo da reidentificare e non potremmo chiamarci più Napoletani, a parte per il legame all'antichissimo luogo abitato da 30 secoli. La stessa cultura napoletana migliore è la forma artisticamente elaborata di questa cultura degli sconfitti, degli incapaci a vivere come individui liberi e responsabili ma come massa balorda e irrazionale , torva, poetica e distruttiva ; il dialetto stesso con il suo vocabolario eccezionalmente ricco di epiteti e idioms offensivi con tutte le sfumature di significato per nominare tutti i casi, i materiali e i tipi umani del malaffare e della delinquenza, l'ironia e il sarcasmo sottilissimi e fulminanti che il dialetto ci permette di praticare contro il 'Buon Uomo' , il 'Fesso' e l' Ingenuo ; le decine di frasi idiomatiche che esprimono la diffidenza, l'aggressività e la sagacia nera , la rassegnazione contro una vita amara , contro i problemi generati dalla nostra comunità percepita da ciascuno come bolgia di nemici pubblici e amici privati ci parlano del nostro bagaglio di antichi schemi mentali di cui siamo prigionieri. Un intero popolo insicuro di se stesso che non ha mai raggiunto traguardi collettivi di organizzazione minimamente accettabili nella vita politica, economica, culturale, insomma una vita decorosa. Nè ha mai lottato nel suo seno per espellere le pecore nere che rovinanao il gruppo; restano sì i nobili spiriti, frustrati ed emarginati, repressi dalla loro stessa società . E guai alle società che hanno continuamente bisogno di eroi !

Il teatro, i proverbi popolari antichi, le credenze religiose, o bigotte o pagane ma non cristiane, i convenevoli di saluto e di interazione sociale anche negli ambienti più elitari, il tenore delle conversazioni, lo spirito delle nostre facezie, le ironie, la cucina , tutto assolutamente tutto è , a mio vedere, impiantato su questo modello culturale : antichissimi perdenti-falliti come popolo vissuti nella miseria nera materiale, morale, politica, affetti da nevrosi di riscatto, si autodistruggono esercitando l'uno contro l'altro un repertorio di comportamenti da canaglie trasmettendo di generazione in generazione una mentalità al di fuori del mondo moderno-contemporaneo.

Se ci pensiamo bene non avremmo piu' nessun motivo da almeno 100 anni di essere quelle canaglie che un tempo , sotto i dominatori stranieri , per secoli, abbiamo elaborato e siamo stati per difenderci; i sistemi di vita economico politici culturali contemporanei [ che non abbiamo inventato noi Italiani ma abbiamo preso in prestito o scimmiottiamo malamente dagliAnglosassoni e Nord Europei e ai quali il resto d'Italia cerca di conformarsi tranne i Meridionali e per niente i Napoletani ] ci dànno l'opportunita' di abbandonare tutto l'armamentario antico di SdG, che non serve piu' per la sopravvivenza al giorno d'oggi, XXI secolo !
E invece, come gli zingari, ci poniamo ai margini assoluti dell'Occidente, ripetendo schemi comportamentali senza senso basati sulla violenza e l'angheria di massa reciproca; attirandoci , peggio del peggio , il disprezzo e la diffidenza profonda di tutti gli altri gruppi sociali del mondo e dell'Italia . Come mai? E' questo che mi arrovella. Quindi vado a cercare nel nostro passato. Siamo una di quelle popolazioni destinate all'autoestinzione se tiriamo avanti cosi, perche' ostinati a seguire schemi di altre epoche, come gli zingari.

Cosa fanno gli zingari? Rubano, rubacchiano, disprezzano il valore del lavoro e del risparmio ; stimano come valori lo sfruttamento dei loro piccoli, idolatrano il vivere nella sporcizia, nell incuria dell' igiene personale e della salute, campano alla giornata, amano accattonare e fregare i popoli ai cui margini si attaccano come zecche a succhiare il sangue della loro economia ( lo dico senza disprezzo, come costatazione, è semplicemente la loro cultura e ne vanno fieri ).

Non potrebbero mai dire no a tutto cio' perche' perderebbero la loro essenza; sparirebbero . Non possono ne' vogliono trasformarsi in qualcos' altro. Pur mutati i tempi, restano ai margini del mondo contemporaneo senza che nessuno ce li abbia costretti come secoli fa! Cioè, secondo me, sono 'nevrotici' idolatri della loro identità di ribelli; ma si autodistruggono - ad esempio un punto d'onore per loro è lo sfruttamento dei bimbi per l'accattonaggio ma un popolo che sfrutta i proprii piccoli come gli zingari non andrà mai da nessuna parte. Larghi strati bassi di Napoletani lo hanno fatto ai loro figli ed è stato un fenomeno di massa fino agli anni del dopo-guerra per miseria e oggi , per altri versi , i clan li usano ancora peggio per armi e droga.

Gli Zingari come i Napoletani usano sopruso su sopruso fra loro. il capo sul suddito, il suddito sul proprio compagno , la madre sul bambino, il marito sulla moglie etc..Analogamente facciamo noi Napoletani; con la differenza che siamo ingiustificabili perchè abbiamo avuto occasioni infinite di riscattarci e non fluttuiamo ai margini delle campagne e delle città come loro .

Da 150 anni facciamo parte di uno Stato che , benchè pessimo, si chiama Italia con un'organizzazione moderna della società cui ci rifiutiamo di appartenere.

E percio' siamo massimamnete meritevoli del disprezzo e del razzismo degli altri gruppi sociali italiani e stranieri...(segue)

E mmò, favurite treje ttazzulelle 'e cafè p'o' male 'e capa, Signù , prima di proseguire --->preCo!










Elucubrazioni camminando per Toledo.. II

UN PARADISO ABITATO DA DIAVOLI


...Sembra incredibile ma mi son convinto che sia cosi. La tragedia sta qui. La cultura del far del male e viver male, totalizzante nelle nostra pseudo-comunità, ci identifica davanti agli altri gruppi umani e fa 'funzionare' il nostro gruppo. Noi siamo Napoletani fieri solo in quanto siamo furbi e maligni e senza rispetto per le cose pubbliche, le persone, la civiltà. Sembra assurdo anche a me ma non vedo altri marchi d'identità comuni a noi tutti. Vi invito a smentirmi. Di cosa ci sentiamo fieri altrimenti quando siamo fuori da Napoli e tra di noi? Il massimo che ci fa ridere e godere di una battuta spiritosa è dire ''Io a quello, l'ho fatto fesso ! '' - '' Quello si è fatto fare fesso, quell'altro è nu strunz ! '' - '' Ma chi te lo fa fare ? '' etc..Non ne possiamo prescindere anche se lo volessimo. Ad esempio : per quanto lo desideriamo, non sentiamo mai di star facendo una cosa valida nel rispettare una legge , una regola, praticare un atto di gentilezza e buona educazione in pubblico ; il nostro gruppo ci impone inconsciamente di far del male e far tutto male, siamo interiormente rosi dal dubbio di essere inetti e deboli in seno alla nostra società e quindi meritevoli di derisione ed emarginazione . I piu' coraggiosi lo fanno, ma sono eroi ! . A Napoli si è già eroi per il mero fatto di osservare il semaforo rosso e lasciar un bimbo o un anziano attraversare la strada sulle strisce pedonali. Ma dentro di sè i pochi Napoletani che agiscono rettamente, li perseguita la nausea e il rimorso della inutilità e della ridicolaggine di una azione normale e in sè buona. Disse Corrado Alvaro ( 1895-1956, scrittore e uomo di cultura calabrese attentissimo nelle sue opere al problema della società meridionale)

''La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società, è il dubbio che vivere rettamente sia inutile ''

Essere decenti esseri umani e decenti cittadini di Napoli ( dico: decenti, senza pretese) comporta reprimere noi stessi come siamo da secoli ; non e' facile; ed è tragico pensare che si debba arrivare a tanto . Un'identita' al di fuori di quella che abbiamo ora [e che qui su questo blog stigmatizziamo] non esiste, non e' mai esistita.
E' ancora da creare.
Non si da' un tempo felice nella nostra storia di cui fantasticare che eravamo Bella Gente, ammirati da tutti.
Io non lo vedo, scavo nei libri di storia ma ancora non ho visto un bel popolo.Individui eccelsi ma una collettività orrenda. Siamo allegri, strafottenti, ridanciani, incattiviti, arrangioni, sfruttati, dominati da tutti gli stranieri ( non ultimi i Savoia con l'Unità d'Italia, certo! E oggi peggio che mai dai nostri politici e funzionari locali di questa cleptocrazia) ladri e parassiti, poeti della loro tragica e grottesca vita con canzoni, canzonette e poesie, lazzari felici come cantava Pino Daniele, ma MAI normali cittadini come si vedono Inglesi, Francesi e Tedeschi o Italiani Piemontesi e Lombardi e Romani, quanto meno mediamente accettabili.
Non si dà ciò , se appena si conoscono i fatti storici. ( e vale anche con minore gravità per il resto dei meridionali, al di sotto del fiume Garigliano)

I nuovi Napoletani degni di questo nome saranno dunque i DISSIDENTI , quelli che odiano se stessi e ciò che fin da bambini è stato loro inculcato; quelli che accetteranno la sfida di far esperienza di una crisi di identità dolorosa e cercarne un'altra costruita su nuovi principi etici e comportamenti che non ha più a che fare col passato e la tradizione percheè la nostra tradizione di popolo napoletano e' fogna morale; i Napoletani a ' tolleranza zero' , che ripudiano la loro stessa identità come membri di QUESTO gruppo sociale saranno una speranza. Solo loro.Ecco perciò tanto rigetto e livore contro questa categoria minuscola di strane e nuove larve napoletane.

La nostra identità di gruppo umano ( antichissimo) è fondata su archetipi di organizzazione sociale retrograda, piramidale, a-logica, a-morale e im-morale, sleale, economicamente parassitaria, votata al male. Far del male e far tutto male distruggendo quale simbolo di riscatto e 'valitudine' dell'individuo , della famiglia e del gruppo . Questo e' un nostro archétipo di massa. E' un tipico tratto antropologico delle societa' che hanno sempre subìto la dominazione dello straniero per troppi secoli, secondo me, e trasmettono l'esercizio del 'male di vivere' alle nuove generazioni infondendo la persuasione che ciò sia buono e giusto .

E' il tipico modo di reazione dei popoli falliti e perdenti ( vedi gli zingari e certi popoli sudamericani o le tribu' involute delle isole di Borneo e Sumatra che non hanno mai raggiunto inostri tempi pur vivendo fra noi.)

Noi, come loro, ci distruggiamo dal nostro interno per sfogare la rabbia e l'incapacita' di darci valori positivi di rigore e rettitudine cui far riferimento e un buon autogoverno. Non l'abbiamo mai imparato da nessuno, ne' tantomeno siamo riusciti a svilupparlo da soli. Questo e' detto su grande scala antropologica. Ovviamente. Ci sono da fare i 'distinguo' e le obiezioni che sarei ben lieto di leggere e apprendere da voi... (segue)

E mmò favurite roje bbèlli ttazzulélle 'e cafè p'o male 'e capa , Dutto', prima di proseguire--->






Elucubrazioni camminando per Toledo...I

UN PARADISO ABITATO DA DIAVOLI
La cultura e la mentalita' SdG, di cui tutti indistintamente siamo imbevuti, è talmente forte che la potremmo paragonare alla forza di gravitazione universale.
L'essenza e la natura di questa forza fondante dell'universo è ancora oscura agli scienziati ma è a loro certo che se mancasse la forza gravitazionale, l'universo si disintegrerebbe . Analogamente , se dalla sera alla mattina qualcuno riuscisse a cancellare la nostra storia e cultura collettiva di SdG dalle nostre menti, con pugno di ferro o gran persuasione, sparirebbero i Napoletani stessi . Non ci facciamo caso perchè ci siamo nati e la respiriamo, ma la mentalità SdG è motivo di orgoglio per noi tutti , per i criminali quanto per gli onesti i quali se la tengono ben stretta e la difendono istericamente e non si accorgono di essere l'humus dei criminali perchè privi di anticorpi contro l'infezione criminogena-vandalica delle plebi a causa della loro putrefatta coscienza civile, politica, morale collettiva ; condividono gli stessi totem e idoli culturali della plebe dei clan.
Non saremmo piu' noi; non avremmo più un' identità; non resterebbe altro dei Napoletani senza la cultura dei Pulcinella ( che è come dire SdG) . Intendo la massa, anonima e ordinaria avrebbe crisi di identità insopportabili. Eppure una considerazione tale non la si può far notare ai nostri concittadini, è tabù : I Napoletani ( quelli un po' istruiti e coscienziosi, alla gran massa frega niente di qualsiasi cosa tranne la pagnotta ) se ne risentono a morte se dici loro che fanno pena; ti tirano sempre fuori i Grandi del Passato e la memoria della capitale europea borbonica per impugnare la loro - perduta- grandeur; fanno l'effetto dei nobili decaduti di un tempo con patetici complessi di inferiorità vantando ascendenze prestigiose ma al momento senza i mezzi essenziali per tirare avanti. Hanno paura del disprezzo e lo chiamano razzismo ingiustificato contro una città e un popolo di cui gli invidiosi altri godono sadicamente a mostrare solo i lati negativi - come se i positivi al giorno d'oggi fossero evidenti ! - temono il disprezzo per la loro ignavia e incapacità di esser artefici di una vita decorosa. Si può arrivare a tanta paranoia collettiva e delirio autoassolutorio dalle proprie colpe ? ..E' ovvio che uomini e donne eccelsi per grandezza politica, morale, artistica, civica, scientifica, li abbiamo avuti anche noi in seno alla nostra società ( non oggi di sicuro)

Ma quale società non li avuti? Non possediamo mica l'esclusiva dei Benedetto Croce, I Carlo III di Borbone, Gli Aragonesi e gli Angioini, i Giordano Bruno, Massimo Stanzione, Salvator Rosa, Paisiello, Masaniello fino ad un certo punto, Caruso, Totò, Principe di Sansevero e del Sammartino, l'autore dello strabiliante Cristo Velato. Intanto non siamo una società mentalmente normale: dal '48 votiamo in politica solo chi ci può far del male - una società simile non può che mandar al potere la feccia criminale in doppiopetto e tailleur, sicuera che protegga i suoi interessi egoistici o tribali, sordidi e devastanti per la collettività : è impossibile trovare qualcuno o un gruppo in politica con mezzi economici e saldi propositi che voglia far le cose per bene per questa città e la sua terra, pur mettendo noi da sempre tranquillamente in conto ed avallando di esser derubati e vilipesi dai nostri politici e annesso sottobosco ! - Mai e poi mai in 150 anni dall Unità col resto d'Italia abbiamo avuto, chessò io, un sindaco e un consiglio comunale degni di questo nome, nè un prefetto o un corpo di Vigili Urbani o Polizia Municipale all'altezza del loro compito ordinario, nè Carabinieri e Polizia verso i quali rivolgerci con sicurezza di esser difesi, nè degli impiegati comunali o netturbini che abbiano mai fatto semplicemente il loro dovere e ci abbiano trattati con rispetto , giorno per giorno; nè abbiamo mai goduto, chessò, di una semplice passeggiata in un parco pubblico degno di questo nome - ne fosse mai stato fatto uno dopo il bosco di Capodimonte e la Villa Comunale, oramai una pattumiera kitsch dopo Bassolino e i suoi designers lanzichenecchi lottizzati, il Real Passeggio di Chiaja, voluti nel 1700 da Carlo III di Borbone - nè potuto mai fare un bagno estivo nel golfo più bello d'Europa senza paura di restar infettati, nè mai passeggiato lungo la spiaggia 1 secolo fa stupenda di Bagnoli, nè è esistita mai una borghesia imprenditoriale e intellettuale con valori solidi di progresso e cultura. Al massimo,gli Optimates della città sempre e solo quattro gatti rintanati in casa per paura o per atavica strafottenza o a tirarsi i capelli fra loro. Al di fuori dei clan di camorra e degli sciami di politici nostrani vandali e semianalfabeti, mandati in parlamento e nelle sedi degli Enti locali, quale classe sociale napoletana è contata mai qualcosa sullo scacchiere socio-economico italiano o internazionale? Abbiamo avuto i genii ma non siamo mai stati rispettabili ordinarii cittadini. Mai visti gettare un sacchetto di immondizia ad orario permesso in un cassonetto o evitato di sporcare le strade, o abbellito la città e mantenuto servizi pubblici buoni, pagato tasse con serenità senza bestemmiare per il latrocinio o protestato contro un abuso o un sopruso del potere efficacemente con la convinzione di far la cosa giusta e di doverla fare fino in fondo .
Motivo di orgoglio per noi tutti dovrebbe essere il comportamento medio della massa media e anonima dei Napoletani . Non i grandi uomini del passato e i panorami del golfo. Nessuno ci apprezzerà mai perchè vantiamo di aver avuto Petrarca o Virgilio o Vanvitelli che son passati di qui insieme a Giotto. Quello è orgoglio da mezze calzette. E' valido solo se ulteriore marchio di eccellenza di un sistema sociale decente in una società decente e solida , sicura di sè stessa e di agir produttivamente nella vita.
E' questo che ci darebbe lustro davanti a tutti i popoli. Non il golfo , le sfogliatelle , il Vesuvio, le canzoni napoletane, i dipinti nei musei e nelle chiese. E' abusivo vantarsi del passato glorioso dei pochi e non è non motivo di giustificazione o orgoglio per noi tutti : ci arroghiamo i meriti dei migliori senza aver contribuito mai a tenere alta la reputazione che essi ci donarono col loro spirito .

Lo vediamo bene poi che i migliori, i più buoni, sono costretti ad emigrare per non soccombere. La massa dei Napoletani odia e invidia il singolo che si comporta bene e onestamente fino all'eliminazione fisica. Purtroppo oggi ci siamo trasformati tutti in un immensa folla plebea per sopravvivere alla nostra stessa violenza dell' uno contro l'altro - oggi Napoli è solo plebe e assomma noi borghesi, plebe assassina camorrista e alta borghesia e quel po' di nobiltà decaduta avanzata - I modelli culturali criminali e subanimali della camorra hanno infettato le coscienza fragile dei borghesi a partire dal dopo-terremoto. Dal Novembre 1980, secondo me , è andata in funzione quella che chiamerei : la grande mutazione antropologica. Con la NCO e gli sterminii di massa fra i clan che si perpetuano da 40 anni, il sistema di estorsione, aggressione, ricatto, capillarizzato e asfissiante su tutta la città e la provincia, la piazza di smercio droghe più potente e grande d'Europa, Cutolo e tutto il sèguito fino ad oggi, davvero i confini fra i buoni e i cattivi si sono assottigliati fino a sparire.
Prima dell'80 era flebile la divisione ma c'era , ora ci sono solo LORO, la plebe lazzara con armi e miliardi a dominare tutto. Questa massa resta uguale a se stessa nel tempo , resta quel mostro sociale che spaventava e affascinava i viaggiatori della nobiltà di tutt'Europa del Gran Tour del '700. Accorrevano ad ammirare la Capitale, terza città piu' grande e popolosa del mondo - nel 1600 fu la prima - ricchissima di vestigia antiche e con la corte reale piu' sfarzosa - insieme ad Istanbul , Parigi , Pechino - ma irrimediabilmente riconosciuta dagli stranieri e nord italiani fin dal '300 addirittura come una collettività di cui era proverbiale dire ''Un Paradiso abitato da Diavoli ' ... ( segue)


E ora na tazzulella 'e cafè p' 'o mal' 'e capa prima di proseguire ; favurite Dutto' ! ------------>

La Macchina del Tempo - Viaggio VIII

§ RADICI. LA SdG ATTRAVERSO I SECOLI. I NOSTRI ANTENATI §

'E Ccriature 'e Napule,

Andare a scuola a Napoli. Come si trasmette la cultura SdG nei secoli.

[...] Fra il popolo la camorra si succhia, per cosi dire, col latte.
I ragazzini di 6 anni si esercitano nell'uso del coltello, in attesa di potersi concedere il lusso di un revolver ...
(continua)

*** Un inciso : ****
A questo riguardo leggiamo dal 'Mattino di Napoli' del 1 Luglio 1892 :

''Il revolver e' divenuto a Napoli una moda, una follia.I ragazzi cominciano a comprare pistole da 5 soldi nei negozi. poi passano intere giornate davanti alle vetrine degli armieri a guardar, con occhi pieni di invidia, i revolver americani, piccoli , eleganti, disposti in modo civettuolo in fila come i coristi d'una compagnia d'operatta nelle vetrine.Infine, quando cominciano a guadagnare qulache soldo, economizzano finche'non abbiano ammucchiato una quindicina di franchi [M.Pellet scrive per i suoi lettori connazionali Francesi - n.d.r.]
Allora, tutti felici di poter infine soddisfare il lungo desiderio, comprano l'arma, la mettono in tasca e vanno per le strade, tutti fieri,con camminata da smargiasso.
Guai a chi guarda uno di questi figuri, egli vi apostrofa apposta, e se gli rispondete, comincia un fuoco di fila.
Un povero diavolo che passa pensando alle sue faccende, si busca il proiettile..
*** fine inciso***


(segue)...I ragazzi il cui padre e' in galera vanno a sollecitare soccorsi minacciando, e nessuno osa metterli alla porta.
Il 19 settembre 1891, nel piccolo teatro delle 'Follie', al Mercato, un ragazzino di 13 anni, chiamato Francesco Festa giocava a palla.
Un ragazzino di 12 anni, che era là con amici, volle impossessarsi del giocattolo, e disse a Festa : '' noi siamo piccoli camorristi, daccelo, se ti rifiuti , ti tagliamola gola'' [ in lingua napoletana]
All'uscita del teatro questi ragazzi tirarono fuori i loro coltelli ma Festa uccise uno dei suoi aggressori.
Si vede che la gioventu' napoletana e' promettente e che, come diceva Gavarni, ''i piccoli mordono''.
Il tribunale volle dare un esempio e condanno' il piccolo assassino, malgrado la sua eta' , a 6 anni e 8 mesi di carcere.
All'udienza giudiziaria, il padre della vittima si getto' su Festa e tento' di strangolarlo.
Questa precocita'nel crimine non e' eccezionale a Napoli; cosi il 15 agosto 1890, un ragazzo di 15 anni, di nome Riccardi, faceva capriole sulla pubblica via .
Ne cadde un mozzicone di sigaro dalla sua tasca e questi accuso' uno dei suoi compagni, Guerracino, di averlo raccolto.
Ne segui' una lotta a pugni; Guerracino, risultando perdente, disse al suo avversario: ''mi vendichero', ti mandero' un mio amico''.
Ando' a trovare un ragazzo della sua eta' di nome Alaja, gli racconto' l'incidente; ''non te ne incaricare [ in italiano: non ti preoccupare] faro' presto sentire a Riccardi l'acciajo nello stomaco''
L'indomani mattina, Alaja attese Riccardi e lo uccise sul colpo con una coltellata. Tutto per un mozzicone di sigaro.
I processi in cui figurano camorristi sono sempre istruttivi; i presidenti stentano a sbrogliare la verita' in mezzo a false testimonianze interessate.
Anche in caso di delitto flagrante debitamente contestato, l'imputato esibisce un alibi molto chiaro.
Percio' un magistrato ha potuto dire : ''Quando un camorrista e perseguito, non ascolto mai i testimoni a discarico''.
I testimoni a carico al contrario, sono rari; hanno bisogno di essere eroi per pronunciar una sola parola.
Ho udito raccontare sull'argomento una storia curiosa, anche se rimontante ad una quindicina di anni fa [cioe' risalente al 1877 - 17 anni dopo l'annessione del Regno di Napoli al Regno d'Italia- n.d.r.]
un camorrista noto, che poi ha fatto strada, ebbe in un teatro una discussione con un suo vicino di posto.
I due uscirono durante l'intervallo dello spettacolo per spiegarsi sul marciapiede.
Il camorrista, per cortesia, avendo lasciato passare il suo avversario per primo, gli affondo'un lungo coltello tra le spalle e lo uccise di colpo in presenza di 20 persone.
Un carabiniere piemontese che era di servizio vide il colpo e prese il nome dei testimoni.
Alla sbarra tutti , come un sol uomo,dichiararono di non aver visto niente.
Prima della sintesi del presidente, l'imputato, che aveva tessuto un alibi su numerose tetimonianze concordanti, rivolgendosi ai giurati disse :
'' Signori, io conto sulla vostra onesta' per aver giustizia, e sono cosi sicuro d'esser assolto che ho gia' ordinato per questa sera un grandioso pranzo allo ? Scoglio Di Frisio' a Posillipo. Si apparecchiera' per voi.Mi fareste dispiacere se non accettate il mio invito''
Il verdetto fu negativo per due soli voti di maggioranza, eppure nemmeno uno dei 12 giurati oso' mancare la sera al ristorante di Posillipo.
Bisogno' anche aggiungere coperti per 2 supplenti.
Questi cedimenti della giuria spiegano le parole pronunciate dal Procuratore del Re Savoia, Abatemarco nel discorso dell'8 gennaio 1880 .
''Bisogna, diceva il Pubblico Ministero, ''che l'autorita' sia sicura del concorso di tutti i cittadini.Questi devono sottrarsi alla paura che la camorra incute, e soprattutto rifiutare ai camorristi la loro indiscreta e inopportuna protezione''
Il Pubblico Ministero De Rosa deplora che i camorristi abbiano man mano in questi anni sostituito il revolver al loro tradizionale pugnale, di gran lunga meno pericoloso per i passanti inermi ed ignari.
Non passa settimana a Napoli che non si legga sui giornali o si oda parlare di qualche disgraziato ucciso per errore sulla pubblica via da parte di uno sparatore che tira alla cieca.
Il P.M. del Re Abatemarco, nello stesso discorso del 18 gennaio 1880 all' apertura dell'anno giudiziario, citava una lunghissima serie di OMICIDI IN-volontari compiuti in simili condizioni; le misure che egli chiedeva per prevenire questi orrendi delitti son rimaste senza effetto...
Da : 'Napoli contemporanea 1888 - 1892' , di Marcelin Pellet.
Console generale a Napoli della Repubblica di Francia dal 1885 al 1892

mercoledì 28 novembre 2007

Welcome to Naples Juglian Station - Sfaccimm's Line

PLEASE DO NOT LEAVE ANYTHING UNATTENDED IN AND AROUND THIS STATION

SI PREGA NON LASCIARE ALCUNCHE' INCUSTODITO DENTRO E ATTORNO A QUESTA STAZIONE

NO STOP-UP TO-3AM-TRAIN SERVICE TO ALL PARTS OF THE CITY

SERVIZIO NON STOP TRENI FINO ALLE 3 AM PER TUTTI I QUARTIERI DELLA CITTA'

TRAINS EVERY 30 SECONDS

TRENI OGNI 30 SECONDI

CONNECTIONS from this station for : PICCADILLY, VICTORIA, JUBILEE,WATERLOO & CITY LINES

CONNESSIONI da questa stazione per : LINEE PICCADILLY,VICTORIA,JUBILEE,WATERLOO & CITY

Naples underground network map

Mappa della Rete Metropolitana di Napoli

LOCALIZZA JUGLIAN STATION SULLA MAPPA DELLA RETE METROPOLITANA DI NAPOLI

E MUOVITI FACILMENTE SENZA L'ASSILLO DELL AUTO PER LA TUA CITTA' !

(ingrandisci mappa)
***

E ORA GUARDATE LA STAZIONE UNDERGROUND DI PIAZZA GARIBALDI E 'O CENTR DIREzZIONAL !

§ PER GENTILE CONCESSIONE DELLA TV DI STATO DALLA SERIE DI FILMATI NAPOLI: PUBBLICITA' PROGRESSO : NAPOLI NEL MONDO. NAPOLI PER IL MONDO.

§ CAMPAGNA PROMOSSA DALL ASSESSORATO AI TRASPORTI E FERROVIE DELLO STATO NAPOLETANO §

martedì 27 novembre 2007

Avviso ai Lettori - redazione aperta a voi tutti


Avviso ai Lettori - redazione aperta a voi tutti
***
Messsaggio Ricorrente
§PER IL NOSTRO BLOG SdG/FOLKLORENAPOLETANO §
§ INVITO ALLA REDAZIONE APERTA A TUTTI I LETTORI §
Gentili e cari lettori, naviganti senza salvagente e senza bussola, nella merda napulegna
SIATE VOI STESSI I REDATTORI DEL BLOG !
Che la fiammella del blog non si spenga !
Siate voi i redattori di pezzi acidi o segnalatori di tutto cio' che è Sfaccimma-della-Gente & Vita-di-Sfaccimma a Napoli : con foto , vostri filmati caricati su Youtube o linkabili , vostri commenti, articoli di giornale, vostre riflessioni . Raccontate la vostra vita di merda in mezzo ai vostri concittadini. Metteteci il meglio del vostro tagliente sarcasmo napoletano, del cinismo, dell'ironia, rabbia, dolore morale, della satira acre.
Esorcizzate scrivendo sul Vostro blog !
inviate a : donpedrodetoledo-rivoluzione1799@yahoo.com
Nota: Nel rispetto della riservatezza della vostra identità in rete, fatemi sapere nelle mail che mi inviate se volete sia pubblicato in calce al post il vostro pseudonimo/nickname o il vostro nome vero per esteso come talora appare dalla casella mittente e.mail. Grazie.

lunedì 26 novembre 2007

'O Ppane cafone




IL MATTINO 26/11/2007

Ecco a voi Nugae: minuzie, scemenze, in latino. Pinzellàcchere e quisquilie, direbbe Totò. Il trafiletto inzuppato di sfaccimma nel giornalino della SdG. Notiziole dell'Aldilà Napulitano; un piacevole snack di info sfizi tra i Grandi Temi della Sfaccimma quotidiana - La Sfaccimma della Gente servita frijènn-magnànn :
[...] Piazza San Ferdinando-palazzo reale: dopo un’ora i ventimila pezzi di pane bianco e croccante erano già esauriti. La giornata del pane legale è stata anche l’occasione per rilanciare i controlli e l’allarme sull’utilizzo di pezzi di bare nei panifici illegali. Davanti alle transenne a tendere la mano c’erano famiglie con bambini, turisti ma soprattutto anziani che ringraziavano e cercavano di capire il perché di tanta generosità. «Vogliamo dimostrare che i panifici legali in Campania ci sono (SIC! ndr), sono tanti e producono del pane davvero buono», sottolinea Domenico Filosa, presidente dell'Unipan, l’unione regionale dei panificatori campani che conta 400 soci. Il settore dei prodotti da forno rappresenta, infatti, uno dei mercati più floridi per l'economia della camorra. Ad Afragola, ad esempio, solo 17 forni sono in possesso di regolare licenza mentre sono stati scoperti circa 100 forni abusivi. Il pane illegale, poi, viene venduto in due mercati: quello delle bancarelle della domenica, ma soprattutto in alcuni supermercati e negozi di alimentari. E spesso nasconde spiacevoli sorprese. «Negli ultimi anni sono stati scoperti forni abusivi che, come legna per cuocere il pane, utilizzavano vecchie bare e tavole verniciate» denuncia Francesco Emilio Borrelli, assessore provinciale all'Agricoltura.
«Tutta roba - sottolinea - che sprigiona fumi tossici. A oggi sono stati scoperti 500 forni illegali e 200 sono stati chiusi. Per questo è indispensabile applicare la legge regionale sulla tracciabilità alimentare che serve da garanzia per i consumatori ma anche per chi il pane lo sforna legalmente». In piazza anche Tommaso Pellegrino, segretario della commissione Antimafia, che ha invitato i cittadini a «denunciare chi sforna il pane illegalmente. L’iniziativa di oggi dimostra che c'è un’economia legale che vuole reagire». D’accordo Angelo Pisani, presidente di Noiconsumatori.it: «Distribuire pezzi di pane gratis è un segnale forte contro gli abusivi».
L’associazione panettieri ha voluto ringraziare anche il colonnello Gaetano Maruccia, comandante provinciale dei carabinieri, presente per dimostrare la vicinanza delle forze dell'ordine. A lui è andato quello che è stato ribattezzato simbolicamente come il pane della legalità: una maxi-pagnotta di tre chili.

E' una notizia solo sfiziosa, folklore, che non fa più ridere e non spaventa, come tante analoghe su questa città abitata da una popolazione necrofila e munnezzara come noi.
Si sapeva da decenni che la Sfaccimma della Gente vende pane contaminato coi fumi e la fracitumma delle bare dei morti: le pruase e specialmente le vecchie funnachère della Pignasecca, mentre i loro pronipoti vanno a scippare , secondo voi come se lo fanno il cellulare nuovo? E come la passano la giornata se non davanti al bancariello r'o ppane cafone?
Si avvelenano a vicenda dandosi fra loro a mangiare pane cotto con la legna dei tavùti dei morti, chissà, forse legna delle bare dei piezzi,sarà la piu' ricercata. Non mi meraviglierebbe che ci mettessero sotto alla cocchia di pane crudo nel forno anche lo scheletro o il cadavere ancora fresco scavato abusivamente dal cimitero di Poggioreale o di Soccavo nottetempo, per sparagnare e farci un mark-up ancora piu' alto.
E poi, sarà di sicuro pane di qualità ma dà a mangiare certa gente il pane venduto in mezza città imposto dai Polverino dei Camaldoli. Guardate l'etichetta: è pane vero, ro nnuost, 'o ppane cafone re camurrist

Forni ABUSIVI... parcheggiatori abusivi, pulmini abusivi al posto dei bus per la zona ospedaliera... etc.Noi Napoletani stessi siamo abusivi, TUTTI, specialmente quelli al potere che sanno e lasciano fare perchè ci si strafogano con la plebe abusiva e il business che genera. Non dovremmo essere autorizzati a esistere su questa terra italica, la occupiamo abusivamente. Perchè siamo arrivati a far estendere un business grottesco, la nostra vita è grottesca: pane avvelenato di fumi di vernici dei tavuti. E nessuno dice niente.
Controlli? Finanza? carcere? NO!
Sommosse contro il governo locale? No!
Si inventano "Il pane della Legalita". Parapappappà!
E hanno protestato. Ecco fatto.

venerdì 23 novembre 2007

Lo SpazzaTOUR

Presentato al giornalismo internazionale il programma turistico con le meraviglie paesaggistiche e monumentali del Regno di Napoli da vendere alle fiere del turismo di Londra e Francoforte per le stagioni vacanze 2006-07 & 2007-08.

***
Apprezzatissimi i pacchetti all-inclusive appositamente pensati per i maggiori tour-operators mondiali dalla Corte dei Miracoli di Assessori, Ministri ,Gran Visir,Questuanti del Re Bassolino I

I pacchetti hanno una base di servizi offerti plus una serie di extras personalizzabili a richiesta

Pacchetto base composto da:

  • Scippo con strascìno e spezzamiento di coscia & braccio durante l'immancabile passeggiata per il lungomare meraviglioso della Capitale ( a scelta: scippo da dietro le spalle o di faccia col motorino contromano sul marciapiedi eseguito da 2 muschilli + pitbull in sella)
  • PizzaMargheritaThrilling® in tradizionali pizzerie del Vasto: servita a tavola al momento della sparatoria del piezzo il quale, sbattendo la capa nella sua pizza, vi schizzerà di sangue e pummarola tutto il tailleur da gran soirée(1)
  • (1) Solo su prenotazione - Plus : riffa del 'posto a tavola più vicino ai piezzi eliminandi programmati per la giornata' . premi indicizzati sulle scommesse degli allibratori di clan rivali - a garanzia: formula 'soddisfatti o rimborsati' in caso di mancato o insufficiente schizzo sul vostro abito grigio-buono del butto di sangue dal cranio del piezzo misto a pummarola .
  • Escursioni: Agro aversano-casertano;Visita guidata alle fangaie[convenzionate SSN] di turreno-lutamma-percolato e diossina (ottimo rimedio per pelli grasse e reumatismi!) presso Gricignano d'Aversa con: as-seen-on-VIDEO-Guarantee. Assaggio di ortaggi grigliati contaminati chimicamente presso agriturismi locali . Prima del ritorno serale in albergo verso la Capitale, è possibile -a richiesta- una sosta al buio nel parcheggio antistante la Reggia di Caserta con abbandono dei clienti paganti in mano ai parcheggiatori abusivi fra montoni di munnezza: al segnale delle tour-guides di mostrar rifiuto al pagamento della mini-estorsione di € 3/h per parcheggio autovettura: paliata & scummata di sangue, strisciatura con cacciavite alla cromatura auto, foratura dei 4 pneumatici. Rientro in barella previsto per le ore 24'00.
  • Scorazzata psichedelica in auto a 140km/h con illustrazione di tecniche di slalom fra i fuossi d'asfalto e sacchette di munnezza, guard-rails divelti, pietrisco, mobilia discaricata dai villici locali lungo l'asse mediano.(1)
  • (1) Nota : Possibilità di fotografare e filmare dall'alto della celebre soprelevata lo zoo-safari : abitanti di Casal Di Principe mentre si sparano, carcasse di bovini, bufale e cani; una guida storico-architettonica vi renderà edotti sulle decine di kmq di abitacoli della fauna locale: le graziose palazzine aBBusive stile fantakitsch; e poi alberature morte, discariche, 'sfratti di fràveca' - Suggerimenti : per migliori effetti emotivi e scenici, il tutto va osservato di preferenza durante un giorno di pioggia umido e buio.]
  • Snacks a bordo: Pista di cucaina purissima dei Mazzarella ( clan appaltante ufficiale per il biennio 2006-08 presso la Reale Corte - Ministero Affari Esteri & Turismo) Servita su pullman Gran-Turismo dalle sexy hostess del clan (1)
  • (1) Nota : i pullman GT sono dotati tutti di stereofonia funzionante a ripetizione a massimo volume con consigli per gli acquisti d'artigianato locale trasmessi con la voce della -sempre compianta- migliore business woman del Regno , Concetta Mobili (1) ( promovideo per gentile autorizzazione di Trashòpolis : qui )
  • (2) Nota: Non indicato per portatori di pace-makers, persone facilmente impressionabili, turisti con livello di civilizzazione medio
  • Bird-Watching : come i Falchi vengono cacciati e finiti dai picciotti dei clan nelle campagne di Melito ( su prenotazione e muniti di binocolo e giubbino antiproiettile non forniti dal tour-operator)
  • Aerosolterapia presso il Centro-Benessere : Discaricha dello Uttaro Terme o quello in-town embedded di Giugliano & Villaricca
  • Spettacolo di commiato dalla Capitale : tarantella a piazza Plebiscito e gran sagra della zuppa di còzzeche allevate presso lo scolo di Vigliena servita dai Luciani di Santa Lucia a fine del vostro soggiorno.

  • Per i clienti del FIDELITY-PREMIUM PACKAGE : Omaggi dalla Miliardaria. La Laureata in Legge, ex-MinistrA dell' Interno in prestito dallo Stato italiano nostro confinante,La Politichessa del Foulard, vincitrice del Power,Lies & Parassite's Award per ben 53 anni di sèguito , nonché insignita un mese fa della Legion D'Onore dallo Stato Francese per essersi distinta nella inflessibile lotta contro mafia e camorra e per iniziative nobilissime a favore di infanzia e famiglia , Sua Maestà: La SìnnacA RosaRussA JervolinA .
  • Espressamente pensati per i visitatori stranieri che si trattengano per piu' di 24 ore:
  • La Prima cittadina in persona donerà, in sostituzione dei Rolex, orologetti di plastica tipo-swatch della Duchesca in occasione delle sue frequenti e attesissime visite ai turisti al pronto soccorso dell'ospedale dei Pellegrini.
  • Kit di parole di conforto al capezzale del turista struppiato o di indignazione e rimprovero di fronte alle rimostranze dello stesso(1)
  • (1) Nota : I kit di conforto e/o disprezzo e rimprovero si pagano a parte. Bonifico diretto su CC bancario : Iban 666 - Swift 666 Inrtestato a : RosaRussA JervolinA)
  • Fiori appassiti alla diossina dalla campagne feraci di Capua & Aversa per le signore .
  • Mozzarelle di bufale affette da brucellosi dei caseifici dei clan - zona Mazzoni di Cancello Arnone - fresche di giornata per i signori .
  • Alle famiglie con bambini cofanetto 10CD in omaggio dell'intera produzione canora di Ciro Ricci e Gigi D'alessio & tommy Riccio.
  • Nota : Modellino giocattolo vera lega simil-metallo e proiettili veri della 9x21 appartenuta a Niki Schiavone da bambino - a richiesta non compresa nel prezzo

Prezzi vendita fieristica consigliati del pacchetto a partire da: € 10'000 (1) .

(1)E' richiesta la resistenza per almeno 12 ore in loco. Dalle 24 ore in poi di permanenza scatta lo sconto 50%, un assicurazione RAS Vita e il 'Fidelity-Premium package'. Versamento su CC bancario 666 intestato ad Antonio Bassolino o dei suoi collaboratori ( consultare per intero lo : Speciale Pagine Gialle Business- , per l'elenco completo dei collaboratori e i relativi recapiti)

Pillole Secondiglianesi

Posologia: una pillola al giorno lontano dai pasti.

Effetti indesiderati: conati di vomito, reazioni spropositate, colpi di 9x21 non abbinata alla cintura.


8 Luglio 2006: Decido di andarmi a tagliare i capelli. Le chiacchere dal mio barbiere sono fonte di illuminazione e mi spalancano porte sull'universo secondiglianese. Mentre attendo , Pasquale, mi si avvicina con il suo bel cellulare nuovo. Pasquale cambia il cellulare ogni tre mesi.

Pasquale è il cuore del gossip sulla faida. Apre il sacchettino di velluto, tira fuori il suo LG Chocolate e mi mostra una foto. All'inizio non capisco bene, vedo una distesa di macchine colorate. Pasquale guarda la mia faccia perplessa e mi dice: “Pablo guarda bene!”. Dò una seconda occhiata e vedo questa distesa di macchine verdi , bianche e rosse, con il tetto tagliato. “Pasqua' ma che r'è?”. “Ti va di andarlo a vedere?” “Ua' e me lo chiedi pure”. Appena finito di passare la macchinetta sulla mia testa, Pasquale prende le chiavi della sua S3 e partiamo alla volta di uno “scasso” al confine tra Scampia e Melito. Scendiamo e ci dirigiamo verso i cani ed il proprietario. Pasquale gli fa un cenno con la mano, “lui è a posto”. In lontananza dei ragazzi stanno tagliando l'ennesimo tetto, altri passano la vernice e davanti a me ci sono esposti 300 “prodotti finiti”. Inzio a capire. Pasquale mi guida attraverso le macchine e mi spiega: “Pablo so Uno e Golf rubate a mezza Italia”.

Da piccolo mi hanno insegnato che la Panda e la Uno sono le macchina perfette da rubare: non valgono nulla, si aprono in 4 secondi e hanno la canna di sterzo in evidenza.
Che significa?
''Che pure se metti il Blindosterz, puoi spaccare lo sterzo e guidarle con una chiave inglese. In Italia ci sono ancora quasi 150.000 'Uno' in circolazione. Come fai a controllarle tutte? ''

Pasquale mi mostra i numeri di telaio cancellati, non si vede più nulla, è un lavoro perfetto.Due ragazzi sono addetti a questo lavoro. Non riesco a dire nulla, inghiotto stupore, mi fermo, osservo e penso. “E poi che ne fanno?” A quel punto il signore con i cani si avvicina e mi spiega: “guaglio' qua mica facciamo volontariato, le vendiamo, 300 euro per una uno, 400 per la golf”. “A me che l'Italia vince o perde non cambia nulla, tanto le auto già le ho piazzate tutte.”
“Ma dove le vendete?”. “Ovunque, da Caserta in giù, qualcuna pure al nord, il casino è farle arrivare senza che gli sbirri ti scassano 'o cazz'' .”Ho capito, più o meno. “Vabbuo'. Pasca' ce ne iamm'!”. Rimettiamo in moto la S3, lasciandomi indietro quella valle di macchine pronte alla festa. Mi torna in mente un film di Romero. Sorrido, quelle macchine sono Zombie, morte e resuscitate. Il giorno dopo l'Italia ha vinto e sulle note di Seven Nation Army gli zombie hanno invaso le strade.
Di : PABLO

mercoledì 21 novembre 2007

Familismo amorale

Un po' di kultura nella palude mefitica naponapo della sfaccimma e della caimma e' quel che ci vuole per raschiare lo scuorzo fetido della SdG che teniamo azzeccato 'ncuollo e ci fa grattare e ci da' un prurito insopportabile. Usatela come pietra pomice per lavarvi. Puzzate di sfaccia maligna e non ne sentite manco l'odore. Bleah! Arrassusìa!
Nella vita non possiamo decidere di nascere, ma possiamo decidere di morire stimati.

di Rino Pastore
Nel 1958, l'antropologo americano Edward Banfield, coniò l'espressione "familismo a-morale" (non im-morale, nota bene. E c'è una bella differenza! sapreste coglierla ? n.d.r.) per descrivere il comportamento degli abitanti di Chiaromonte, un piccolo paese della Basilicata, a cui fu dato il nome fittizio di Montegrano, oggetto di una sua analisi pubblicata con il titolo The moral Basic of a Backward Society (Le basi morali di una società retrograda). Secondo Banfield, l'estrema arretratezza di Chiaromonte era dovuta "all'incapacità degli abitanti di agire insieme per il bene comune o per qualsivoglia fine che trascendesse l'interesse immediato del proprio nucleo familiare". Ciò che particolarmente colpì lo studioso americano era la quasi completa assenza di vita associativa e l'estrema frammentazione del tessuto sociale se confrontata con quella di una tipica cittadina americana dell’Utah, St. George, dove l'antropologo aveva appena concluso uno studio sociologico.
Per Banfield, gli abitanti di Montegrano erano totalmente incapaci di unirsi e cooperare per creare a scuole, ospedali, imprese o qualsivoglia forma di vita sociale organizzata e di pubblico interesse. Egli sosteneva che, all'origine di quest’anomalia sociale, dovuta alla diffusa sfiducia istituzionale, assenza di spirito civico, mancanza di competenza e partecipazione politica, vi fosse un elemento eminentemente culturale e morale, un ethos tradizionale fissato nelle abitudini e nei costumi secolari della popolazione. Questo ethos, lo chiamò "familismo amorale" e lo riassunse così: "Massimizzare i vantaggi materiali e immediati della famiglia nucleare; supporre che tutti gli altri si comportino allo stesso modo".
I familisti di Montegrano, non erano solo diffidenti verso i vicini, gli amici e verso qualunque forma di cooperazione, d’associazione e d’iniziativa pubblica, ma anche verso gli altri parenti che consideravano in competizione per l'acquisizione di risorse scarse.
E seguendo un'interpretazione già suggerita dallo stesso Banfield, numerosi osservatori italiani e stranieri, hanno identificato nel "familismo amorale" il tratto caratteristico della cultura politica degli italiani, di un ipotetico "carattere nazionale" che affonderebbe le proprie radici nella storia più remota della società italiana [ Mer(i)d-ionale & Napolet/cane in primis! n.d.r.)], spiegando così la gracilità e instabilità del suo sistema democratico (democratico ?? What's That ?Is it a kind of sexual intercourse sophisticate position ?? n.d.r.).
Banfield, dopo un po' d’anni, per una verifica alle sue tesi, ritornò nella cittadina italiana del Sud Italia, ma sùbito constatò che nessun progresso sociale era avvenuto, tanto, che finì per affermare che non c'erano speranze neppure per il futuro.
Dalle mie parti, quando osservo la gente che abita in case sfavillanti, ma circondate da degrado; gente che non ha nessun riguardo per tutto ciò che è comune e non fa niente per migliorare o sollecitare chi dovrebbe garantire un decoro sociale; gente impregnata d’egoismo e senza ritegno, non posso che avallare l'analisi di Banfield.

Segnaliamo anche la lettura di: Robert Putnam; "La tradizione civica delle regioni italiane (dal medioevo ai giorni nostri - le cause del divario Nord-Sud)".

SpaZZanapoli

SpaCCanapoli o SpaZZanapoli ?


In questi giorni ero a Linköping, una città della Svezia circondata da laghi e foreste. A Linköping, ci abitano 136.000 persone, ha sede un parco scientifico il "Mjärdevi Science Park" che ospita diverse industrie tecnologicamente avanzate, un'università con strutture, servizi e laboratori ai massimi livelli e non passa inosservata una palestra attrezzatissima, tutto gratis, aperta fino alle 22:00.
Al centro della città, a disposizione di tutti, si erge una bellissima biblioteca dove è possibile sedersi su comodissime poltrone e godersi un libro, oppure, navigare, sempre gratis, su internet. Inutile dire che, passeggiare per le strade cittadine, é un piacere: enormi marciapiedi, piste ciclabili, oasi di verde ovunque. Ho poi scoperto, vicinissimo alla stazione ferroviaria, tre ciminiere che, anche se apparentemente sembrano inattive, sono parte di un termovalorizzatore che converte i rifiuti urbani in biogas usato principalmente per alimentare tutti gli autobus della città. Qui, giusto per capirci, c'è un autobus per linea ogni 14 minuti e sono tutti controllati, per il rispetto delle tabelle di marcia, da una centrale operativa: ad ogni fermata c'è una colonnina elettronica che segna l'arrivo degli autobus che...non mente mai. Insomma, ho scoperto una città che, per chi ama il senso civico, è il non plus ultra.

Rientrato in Italia, nel napoletano, appena mi sono guardato intorno, mi è venuto un grande sconforto.

Perché viviamo in sgangherate città e senza futuro? Perché permettiamo a persone senza scrupoli di impossessarsi dei nostri territori? Perché sullo smaltimento della spazzatura nessuno ha mai lavorato a serie alternative? Bastava installare un termovalorizzatore, come quello di Linköping, proprio vicinissimo a Napoli nella zona dove scoppiarono i serbatoi dell'AGIP, ora in abbandono e dove ancora nei paraggi ci sono delle raffinerie che emanano un buon odore. Sarebbe bello vedere per Napoli autobus alimentati a biogas che non inquinano e che avrebbero fatto risparmiare bei soldi in carburante. Tutto questo poteva anche servire a mo’ d’esempio per gli altri comuni della Campania.
Purtroppo, considerato il dilagante pressappochismo esistente da queste parti, immobilismo e degrado imperano. Forse, c’è troppa gente che ha come unico obiettivo quello di arraffare, senza un minimo di etica, soldi.
Ma sarà da gente normale spendere cifre assurde per case radicate su territori che non offrono nulla in termini di servizi e decoro, tanto che c’è solo da vergognarsi viverci?
Scritto il 07/06/07 alle 18:17

Domanda: Perché ?! Perché ?!Perché ?!


PERCHE' SIAMO LA SFACCIMMA DELLA GENTE. ELEMENTARE WATSON !

domenica 18 novembre 2007

Annalisa Durante

E' come un macigno che non mando giù da anni. Mi si è messo di traverso e mi provoca conati di vomito e rigetto verso la mia città a intervalli regolari. Io non riesco ad accettare che si possa morire a 14 anni, uccisi da un far west metropolitano. Un far west che se non fosse morta, Annalisa, sarebbe stato un altro classico muro di omertà e di sfaccimma. Non me ne riesco a fare una ragione. Non capisco neanche bene quello che è successo dopo, perchè sa di sfaccimma e come la sfaccimma è amaro. Ero in una sala di montaggio della Rai a chiaccherare con Luigi Necco, quando gli squilla il cellulare: annuisce, è silenzioso, qualcosa non va. Chiude il telefono. In quel momento ho visto un signore di 70 anni (era il 2004) e cento chili accasciarsi come un bambino. Ho visto un giornalista di 70 anni, gambizzato dalla camorra, avere ancora la forza di indignarsi e commuoversi. Aveva gli occhi lucidi, mi ha guardato e mi ha chiesto: "ma in che città di merda viviamo?". Non so chi fosse dall'altra parte del telefono, so solo che gli avevano appena raccontato l'ennesima storia di sfaccimma. Ad un padre a cui avevano ucciso la figlia veniva inflitta un'altra pena, a Napoli non si soffe mai troppo. Il papà di Annalisa stava cercando un lavoro, entrava nei negozi, si presentava, chiedeva, salutava. Appena usciva due ragazzi vestiti 'Paciotti' entravano, anche loro si presentavano, imponevano e non salutavano: "non deve lavorare".

Cronache di sfaccimma...
Buon week end.

Di: PABLO

Vivo e son contenta di vivere, anche se la mia vita non è quella che avrei desiderata.
Ma so che una parte di me è immortale e presto andrò in Paradiso


Dal diario di Annalisa.

Mia cara mamma e mio caro papà, seppur cosi giovane, è tempo che io vada dal Signore. E quando vi domanderanno dove sta Annalisa voi dolcemente risponderete
nei cuori e nelle pupille degli occhi di questa città.


(epitaffio sulla Tomba di Annalisa Durante presso il Cimitero di Poggioreale Nuovo in Napoli)

Link al blog in Memoria di Annalisa Durante

Sgomma al semaforo rosso per evitare multa,poliziotto ferito

Ecco a voi 'Nugae' : minuzie, scemenze, in latino. Pinzellàcchere e quisquilie , direbbe Totò. Il trafiletto inzuppato di sfaccimma nel giornalino della SdG. Notiziole dell'Aldilà Napulitano ; un piacevole snack di info sfizi tra i Grandi Temi della Sfaccimma quotidiana - La Sfaccimma della Gente servita frijènn-magnànn :

Un automobilista passa con il rosso in via Costantinopoli e poi, per evitare la contravvenzione della polizia municipale, prima tenta di investire e poi trascina per strada un agente. Il poliziotto ha riportato contusioni e traumi alle gambe e si è ritrovato con i pantaloni ed uno stivale distrutti (dieci giorni di prognosi ma poteva andare peggio). L'investitore, Pietro Fiorillo, 28 anni, di via Pontenuovo, è stato arrestato dopo un inseguimento.
Il Mattino 17/11/07
***
In mezzo alla massa di gente di m_ _ che zeffonna Napoli, Polizia Municipale e Vigili Urbani ( considerati lo scarto delle FF. dell'Ordine dalla SdG - privi di qualsiasi rinforzo strumentale, legislativo e morale dal governo e dai loro superiori per fare il loro lavoro decorosamente, in pratica messi lì a mangiarsi lo stipendio, loro malgrado) o sono vittime che fanno tenerezza o sono accrocchi di corrotti sfaticati imboscati. Non si riesce a dar loro nè ragione nè torto , poveretti.
C'est toujours tout grotesque à Naples, et voilà. ( l Francese riattinta sempre un po' col suo chic la merda)

venerdì 16 novembre 2007

Esistere a Napoli



Incipit di 'Gomorra' - Roberto Saviano.

Dedicato a Napoli & al suo antichissimo, splendido popolo che canta sempre, semplice e felice.

Marketing del folklore napoletano all'estero

Roberto Saviano - verso cui nutriamo massima stima per il suo coraggio e acume e tanta apprensione per il pericolo di vita cui si sottopone - spiega agli olandesi cosa sia il nostro folklore di antichità secolare, come funzioni e di cosa vivano i Napoletani. Ecco il contributo più evidente dei Napoletani nell'Europa Unita.

Avremmo amato che il presidente Napolitano avesse presentato lui stesso i suoi concittadini alle Nazioni europee cosi come fa Saviano con eleganza, essendo egli l'autorità istituzionale massima cui spetterebbe il compito di farci onore (tanto più che Napolitano, il comunista miliardario, è Napoletano e deve pur esser al corrente di ciò che accade nella sua città... o no?). Chissà dove sta ora? Si sarà perso fra le 500 stanze del Quirinale che ci fa costare in tasse 4 volte di più di Buckingham Palace della regina Elisabetta II. Quando si dice che le monarchie sono finite e "l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro"... AHAHA!

Buona visione.

La Sfaccimma della Gente goes shopping : tecniche di arraffo



A1 Napoli nord/Caserta. Ottobre 2007. Inaugurazione dell'ennesimo mega centro commerciale di abbrutimento consumistico [fino alle 13 di oggi il piu' grande d'Italia]

Illazione fetentona: CORRE VOCE che, ad ogni nuova inaugurazione di questi shopping mall allucinanti, molti di LORO facciano INCETTA di pezzi di elettronica in offerta lancio supersconto cosi da rivenderseli poi A NERO con congruo mark-up , cosi arrotondano un po'. Il resto di LORO invece fa cosi perchè questo hanno visto sempre fare in società quando si sta insieme, fanno nu pucurill d'ammuina cu tanta allerìa..

Insomma il contrabbando massificato dell'elettrodomestico a portata di SdG-normale, Napolistyle.

Voi altri, costretti a viver immersi fra LORO, udite e vedete, potete confermare? E' VERO ?

(AVVISO AI LETTORI: (28dic 2007) purtroppo il link del video incorporato nel nostro blog è stato bannato; la SdG mezecazette perbeniste non sopportano di vedersi sbrevugnati sul blog della verità.Allora andate voi stessi direttamente su 'You-Tube' a guardarlo e poi lappate il commento sulla nostra pagina.

Digitate nel motore di ricerca di youtube: '' euronics spadaro marcianise ''

Se si storzellano, stavolta lo devono cancellare del tutto da youtube , cosi non lo vede proprio più nessuno. Fuck off!)

****

Segnalato da : Pierpaolo