§ RADICI. LA SdG ATTRAVERSO I SECOLI. I NOSTRI ANTENATI §
La Polizia.
Di fronte ad una popolazione come quella di Napoli, di mezzo milione di abitanti, la piu' numerosa del Regno d'Italia in assoluto, di cui almeno 1/5 appartiene a quella che si è convenuto denominare ' le classi pericolose della società', popolazione passionale, proterva e brutale, spesso poco o niente rispettosa della proprietà altrui, ancor meno della vita umana (1), esposta ai peggiori esempi di governo e ai peggiori consigli dell'ignoranza e della miseria, quali armi ha la società onesta per difendersi ?
La polizia dispone di forze considerevoli. Essa può mettere in linea, escluse le guardie carcerarie, e senza contare la riserva di una guarnigione di 12'000 uomini, 830 agenti di Pubblica Sicurezza, 547 Municipali, 587 Carabinieri, 1195 Doganieri [oggi Guardia di Finanza, n.d.r.], in tutto più di 3150 uomini, agli ordini o a disposizione del Questore della provincia. Questo effettivo ( un agente ogni 158 abitanti) è tanto più sproporzionato rispetto al numero degli abitanti in quanto la necessità di sorveglianza contro attività politica non esiste, per così dire, a Napoli. Il partito borbonico [ I Borboni furono destituiti e scapparono nel settembre 1860 e il Regno di Napoli - il più esteso e popoloso della penisola - conquistato e unito all'Italia da Garibaldi per Casa Savoia, n.d.r.] non ha più di uno stato maggiore senza soldati, stato maggiore che ogni giorno scompare e aderisce al nuovo ordine; il partito repubblicano non cospira a Napoli, il socialismo ha pochissimi aderenti e le sètte anarchiche non sono quasi rappresentate. Tutte le forze di polizia possono dunque esser impiegate unicamente nella sorveglianza e nella repressione di contravvenzioni al codice, dei delitti e dei crimini di diritto ordinario.
I Carabinieri, simili ai nostri Gendarmi in Francia, sono impiegati soprattutto al servizio di mobilitazione.
I Doganieri [oggi Guardie di Finanza, n.d.r.] sono considerati agenti di forza pubblica, e concorrono senza limitazione di sorta alla repressione di tutte le infrazioni previste dal codice penale. A Napoli assolvono a due incarichi distinti. 470 sono occupati nel servizio di dogana; 725 sono comandati al servizio municipale del dazio, che il governo gestisce in monopolio dal 1881 per garantirsi dagli anticipi di spesa sostenute per la città.
la Guardie Municipali, in numero di 547, dipendono dal Comune come i nostri 'Sergents de Ville' francesi in provincia. Questo sistema ha degli inconvenienti, specialmente a Napoli.
Le Guardie, nominate dall'autorità municipale, dietro raccomandazione dei membri del consiglio comunale o dei grandi elettori di quartiere, i 'capurioni', non sono 'indipendenti' nell'azione repressiva . Devono tener riguardo dei loro protettori e degli amici dei loro protettori; necessariamente nativi di Napoli, essi hanno spesso semplicemente paura dei guappi, dei camorristi, e si allontanano quando odono colpi di revolver o vedono tirare di coltello (2) ; perfino durante il giorno, a maggior ragione dopo il cader della notte, non si vedono avventurarsi nelle strade e nei vicoli dei quartieri piu' antichi e bassi. E' vero che sono particolarmente incaricati di polizia municipale, ma non se ne occupano mai sul serio. Per gli stessi motivi chiudono gli occhi sulle contravvenzioni alla rete stradale; lasciano che i cittadini gettino a tutte le ore del giorno e della notte le immondizie per le strade, che stendano la biancheria alle finestre e sulla pubblica via, che pericolosi branchi di cani randagi e bestiole domestiche vaghino liberamente. Non osano assolutamente nè impedire ai caprai di passare col loro gregge sui marciapiedi delle strade piu' eleganti e frequentate, nè fermare gli innumerevoli mendicanti che assediano gli stanieri per via e fin dentro i giardini pubblici. Nella Villa Nazionale - il borbonico Real Passeggio di Chiaja - [oggi Villa comunale, alla Riviera di Chiaja, n.d.r.] a dispetto dei regolamenti, i cani scorazzano e defecano nelle aiuole, i ragazzi di strada seminudi ( gli scugnizzi) staccano i fiori e deturpano gli ornamenti marmorei, i venditori di ciarpame perseguitano coloro che passeggiano con un'insistenza ostinata. Se un viaggiatore in discussione con un cocchiere richiama la loro attenzione per testimonianza del torto che sta subendo, essi o si rifiutano o appoggiano per dispetto il cocchiere . Nessuna guardia interviene. Infine l'amministrazione interna del corpo della Polizia Municipale commette di continuo innumerevoli abusi. Il senatore Saredo, presidente di sezione del Consiglio di Stato, commissario regio inviato a Napoli nel 1891 per riportare un po' d'ordine nell'amministrazione municipale, ha dovuto destituire parecchi ufficiali della guardia urbana rèi convinti di '' aver tirato camorra'' trattenendo ai loro subordinati una percentuale sul loro stipendio, e sciogliere l'intero corpo per ricostituirlo del tutto con elementi piu' rispettabili. Nella relazione in cui esponeva i risultati della sua amministrazione temporanea, il senatore Saredo dichiarava che la polizia municipale di Napoli non aveva nè spirito di corpo, nè alcuna disciplina, e che era completamente immorale e demoralizzata. Aggiungiamo che dopo la partenza del commissario regio il nuovo consiglio comunale eletto ha puramente e semplicemente rimesso in carica il vecchio personale destituito e restaurato tutti i consueti abusi ...
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...In effetti molto spesso un Questore, a Napoli , non osa chiedere l'ammonizione per un uomo pericoloso, un camorrista per esempio, perché alcuni di essi hanno una certificato penale - incredibile a dirsi - ancora pulito, e non si può invocare a loro carico la voce pubblica; nessuno verrebbe a testimoniare...
... Alla vigilia di una manifestazione annunciata, come quella del 1° Maggio, o nelle circostanze eccezionali, la polizia fa una retata di 'ammoniti' e di 'pregiudicati', salvo rilasciarli l'indomani. Il servizio d'ordine con questa misura...è semplificato (sic!)
...Quando si esàmini il testo del codice Zanardelli sugli articoli relativi all'ammonizione, alla sorveglianza di alta polizia e alla relegazione, specialmente di quello che parla dell'associazione a delinquere, si vede che sembrano redatti apposta in vista della repressione della camorra napoletana e della mafia siciliana. L'associazione a delinquere cosi come si opera qui è sconosciuta nel resto di tutto il Regno d'Italia. In effetti, soprattutto a Napoli, è ai camorristi che le guardie di Pubblica Sicurezza sono chiamate a dare la caccia ogni giorno.
Perciò sulle 5000 guardie di P.S. incaricate della polizia in tutto il Regno d'Italia, 830, cioè la sesta parte, sono di stanza a Napoli. Fra loro non c'è che 1/10 di nativi Napoletani. Inoltre questa minoranza si compone interamente di ex-sottufficiali o di ex-carabinieri, uomini sicuri, indispensabili d'altronde in un paese del quale gli Italiani del nord non comprendono per niente la lingua.
Il Questore di Napoli ha sotto mano un personale scelto che egli può quadruplicare in caso di bisogno inquadrandovi le guardie municipali, i carabinieri, e le guardie doganali; egli ha un incarico di fiducia molto in vista.E' sempre uno dei primi, se non il primo poliziotto d'Italia. Egli non è come nelle altre grandi città della penisola, una sorta di commissario centrale, un semplice subalterno del prefetto di polizia, ma capo quasi indipendente e molto rispettato, perché si riconosce che è messo a capo di una vera e propria armata. Per la Questura Napoli è divisa in 14 sezioni, una per ciascuno dei 12 quartieri della città [ dopo il 1927 per la riorganizzazione amministrativa della città si contano - come ad oggi - 32 quartieri avendo inglobato i casali e i sobborghi piu' prossimi alla cinta daziaria : San Giovanni a Teduccio, Ponticelli, Barra, Chiajano, Secondigliano, Bagnoli etc.. , n.d.r.] più quelle di Poggioreale e del Vomero. Ciascuna sezione ha una brigata, con un ispettore e tre delegati. Ha inoltre 8 uffici distaccati con un ispettore e uno o due delegati, alla stazione centrale, a Capodimonte, e nei diversi sobborghi di periferia, San Giovanni a Teduccio, Portici, Torre del Greco, ecc. .
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...Ci sono per tutto il Regno d'Italia :
24.704 Carabinieri
16.003 Doganieri [ Guardie di Finanza, n.d.r.]
5.000 Guardie di Pubblica Sicurezza ( istituita con la 'legge Sarda' preunitaria del 30/9/1848)
5.907 Guardie Municipali nominate dai sindaci, di queste ultime :
Napoli ne ha 547
Roma ne ha 496
Torino 253
Firenze 189
Milano 175
Genova 131
Bologna 55
Palermo 143
Catania 80
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Note :
(1) Il 2 dicembre 1892 un individuo che aveva affittato un carretto a mano per 20 centesimi di lire non volle pagarne che 15; il noleggiatore, reclamando quanto dovutogli, ricevette come supplemento di prezzo una coltellata che gli squarciò tutto l'avambraccio in tutta la sua lunghezza. Lo stesso giorno, al vico Cariati a Montecalvario, un venditore di fichi d'India, Tore 'o Scemo, per una vertenza riguardante appena due soldi (100 soldi fanno 1 Lira) , sventrava un suo cliente, il panettiere Cagnazzi. Questi due fatti diversi, presi a caso dalla stessa edizione giornaliera di un quotidiano locale, indicano in qual conto sia tenuta in questa città - peraltro d'aspetto meraviglioso - la vita di un uomo meglio di dieci pagine di considerazioni filosofiche. Spiegano anche perché la pena di morte sia stata cancellata dal codice penale italiano. L'impiego di essa sarebbe troppo frequente e il suo effetto nullo.
(2) '' Il revolver è divenuto a Napoli una moda, una follia. I ragazzini cominciano a comprare pistole da 5 soldi nei negozi. Poi passano intere giornate davanti alle vetrine degli armieri a guardar, con gli occhi pieni di invidia, i revolver americai, piccoli, eleganti, disposti in modo civettuolo in file come coristi d'una compagnia d'operetta. infine quando cominciano a guadagnare qualche soldo, economizzano finché non abbiano ammucchiato una quindicina di lire. Allora, tutti felici di poter soddisfare il lungo desiderio, comprano l'arma, la mettono in tasca e vanno nelle strade, tutti fieri, con andatura da smargiasso. Guai a chi guarda uno di questi figurini, egli vi apostrofa, e se gli rispondete, comincia un fuoco di fila. Un povero diavolo che passa sovrappensiero preso dalle sue faccende, si busca il proiettile, vittima innocente...''
Il Mattino di Napoli, 1 luglio 1892
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Monsieur Marcellin Pellet, Napoli Contemporanea, 1892 .
Console Generale di Francia a Napoli dal 1888 al 1892