L' Asse Mediano: il Gran Premio di Imola per i Napoletani
Sotto stimolo della Bella Poesiola di Pedro (qui)
ECCO UN PO' DI INFO SUL FAMIGERATO ASSE MEDIANO.
MONUMENTALE SIMBOLO DELL'INGEGNERIA E DELL'AMORE PER IL PAESAGGIO DEI POLITICI NELLA NAPOLI DEL XX-XXI SECOLO .
'' Napoli Assediata''.... Il progetto è un viaggio dell’immaginazione lungo una strada che è l’incubo di chiunque viva tra Napoli e Caserta: l’Asse Mediano. L’Asse Mediano è il simbolo delle periferie napoletane e dell’intera regione, periferie cresciute lungo il suo tracciato come una muffa urbanistica demenziale, un delirio organizzato dall’abusivismo o dalla cecità. Ma Napoli assediata è anche un viaggio dentro le case che crescono lungo l’Asse Mediano, dentro l’angoscia delle merci che già domani saranno spazzatura: è
per questo che il video è stato volutamente girato con telecamere amatoriali, le stesse che si possono comprare negli ipermercati che costellano e ingorgano l’Asse, cercando di testimoniare con un’arte “povera” la miseria non solo esteriore di questa oscena Ipernapoli che presto, se niente cambierà, sarà solo, tutta, una immensa Infernapoli: immagine di quello che diventaranno l’Italia e l’Occidente strangolati tra interessi particolari e incapacità amministrative. Che può fare l’arte di fronte al brutto spinto fino all’orrore e al crimine? Può la poesia, con il suo tentativo di attraversare il brutto per immaginarlo diverso, diventare una forma della politica non politica? Forse sì. Così che è nato il progetto Napoli assediata: una città assediata dalla sua periferia, assediata dai barbari che ha dentro i suoi confini, assediata dal suo ceto politico, assediata dalla mancanza di una ecologia della mente. A Napoli le parole “arte” e “cultura” sono diventate un sipario istituzionale per nascondere la realtà che è sotto gli occhi di tutti: le montagne di immondizia concreta; l’immondizia dell’invivibilità; l’immondizia della menzogna. Napoli assediata è un inizio, un primo, piccolissimo tentativo per far ritornare l’arte e la cultura a quello che sono sempre state: tagli dell’immaginazione per squarciare il sipario delle menzogne.

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L'Asse Mediano non esiste .
di Roberto Saviano


( fonte : http://www.tecalibri.info/M/MONTESANO-G_napoli.htm#fine )
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Storie mediane di Anna Giannetti
L'Asse Mediano non è un'autostrada e non porta lontano. Non collega punti distanti chiaramente individuati dal rassicurante pannello verde, come possono essere Napoli e Milano, per terre di antica e nuova immigrazione [...] Non è esattamente neppure una grande arteria [...] Non ha nulla a che vedere con l'Italia del "boom", le vacanze, i viaggi, la motorizzazione di massa, l'ingenuo ottimismo di quella Modernità giunta in ritardo. 
L'Asse Mediano è un asse mediano, [...] Frutto avvelenato, per più motivi, come vedremo, di una lunga serie di tentativi di pianificare lo "sviluppo" di un area regionale, con tanta lentezza da giungere a ridosso della profonda crisi strutturale degli anni Settanta e nonostante questo battere il passo per circa un decennio, così da poter vantare una nobile genealogia di buone intenzioni e colpevoli ritardi: Piano del Comprensorio di Napoli del 1964, piano A.S.I. del 1968, Piano Territoriale del Comprensorio di Napoli del 1970 e quindi modelli interpretativi come Comprensorio, Area metropolitana, poi introdotta dalla legge 142 del 1990, «città lineare».
Uno strumentario verrebbe da dire sovradimensionato, fornito da qualcosa di simile al difetto di «intelligenza dei luoghi» che Leonardo Benevolo rimprovera alla cultura architettonica italiana del «nuovo millennio», visto che per vedere la realizzazione dell'Asse bisogna aspettare il terremoto del 1980, anzi la legge 6 agosto 1981 n. 456, che agli articoli 5 bis e 5 ter, prevedeva, nell'ambito del programma per Napoli, la possibilità di estendere le procedure straordinarie per la realizzazione degli alloggi anche alle infrastrutture indispensabili al funzionamento dei nuovi insediamenti abitativi.
[...] Tra assi autostradali, bretelle e collegamenti viari, non poteva mancare l'Asse Mediano che assieme all'ampliamento della Strada Provinciale "Cantariello" inizia negli ultimi mesi del 1984, finanziato dallo stanziamento titolo VIII, legge 219/81. Dopo tutto, il Piano A.S.I. già prevedeva un "asse di supporto" tra Aversa e Nola e un "asse mediano" corrispondente alla circonvallazione provinciale di Napoli nel settore Nord-Ovest e al ramo autostradale Napoli-Noia in quello Nord-Est, a sostegno degli insediamenti industriali di Giugliano e Arzano il primo, e di Pomigliano il secondo. Nel 1990 i lavori, previsti in 18 mesi, non erano ancora stati ultimati e, come si legge nell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2001 tenuta dal Procuratore Regionale G. Stanco, tra perizie di variante e suppletive, i costi da 90.370 milioni erano arrivati a 287 miliardi al termine delle concessioni, quelli del raccordo della circonvallazione esterna da 10 a 265 miliardi e del collegamento tra le varianti alla SS7 quater da 30 a 304 miliardi.
[...] Non è stato neppure necessario che su tali arterie vi fosse traffico, perché il denaro scorresse a fiumi, percolando all'intorno e per di più in base ad un progetto redatto in un mese. Progetto, meglio, dovuto atto burocratico-amministrativo: pura forma, anzi necessario atto formale, trionfo retorico sulla realtà delle cose, e visti gli anni, col dubbio di dovervi leggere la fine del Progetto per mano di una Post Modernità all'italiana, anche se non appare ancora chiaro quando la soglia della Modernità fosse stata superata.

L'Asse Mediano è un asse mediano, [...] Frutto avvelenato, per più motivi, come vedremo, di una lunga serie di tentativi di pianificare lo "sviluppo" di un area regionale, con tanta lentezza da giungere a ridosso della profonda crisi strutturale degli anni Settanta e nonostante questo battere il passo per circa un decennio, così da poter vantare una nobile genealogia di buone intenzioni e colpevoli ritardi: Piano del Comprensorio di Napoli del 1964, piano A.S.I. del 1968, Piano Territoriale del Comprensorio di Napoli del 1970 e quindi modelli interpretativi come Comprensorio, Area metropolitana, poi introdotta dalla legge 142 del 1990, «città lineare».
Uno strumentario verrebbe da dire sovradimensionato, fornito da qualcosa di simile al difetto di «intelligenza dei luoghi» che Leonardo Benevolo rimprovera alla cultura architettonica italiana del «nuovo millennio», visto che per vedere la realizzazione dell'Asse bisogna aspettare il terremoto del 1980, anzi la legge 6 agosto 1981 n. 456, che agli articoli 5 bis e 5 ter, prevedeva, nell'ambito del programma per Napoli, la possibilità di estendere le procedure straordinarie per la realizzazione degli alloggi anche alle infrastrutture indispensabili al funzionamento dei nuovi insediamenti abitativi.
[...] Tra assi autostradali, bretelle e collegamenti viari, non poteva mancare l'Asse Mediano che assieme all'ampliamento della Strada Provinciale "Cantariello" inizia negli ultimi mesi del 1984, finanziato dallo stanziamento titolo VIII, legge 219/81. Dopo tutto, il Piano A.S.I. già prevedeva un "asse di supporto" tra Aversa e Nola e un "asse mediano" corrispondente alla circonvallazione provinciale di Napoli nel settore Nord-Ovest e al ramo autostradale Napoli-Noia in quello Nord-Est, a sostegno degli insediamenti industriali di Giugliano e Arzano il primo, e di Pomigliano il secondo. Nel 1990 i lavori, previsti in 18 mesi, non erano ancora stati ultimati e, come si legge nell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2001 tenuta dal Procuratore Regionale G. Stanco, tra perizie di variante e suppletive, i costi da 90.370 milioni erano arrivati a 287 miliardi al termine delle concessioni, quelli del raccordo della circonvallazione esterna da 10 a 265 miliardi e del collegamento tra le varianti alla SS7 quater da 30 a 304 miliardi.
[...] Non è stato neppure necessario che su tali arterie vi fosse traffico, perché il denaro scorresse a fiumi, percolando all'intorno e per di più in base ad un progetto redatto in un mese. Progetto, meglio, dovuto atto burocratico-amministrativo: pura forma, anzi necessario atto formale, trionfo retorico sulla realtà delle cose, e visti gli anni, col dubbio di dovervi leggere la fine del Progetto per mano di una Post Modernità all'italiana, anche se non appare ancora chiaro quando la soglia della Modernità fosse stata superata.
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