Disgustato dai Napoletani - Maurizio Marinella, Piazza Vittoria
IL MATTINO 15/11/2007
**L’ennesimo atto di vandalismo alla Colonna Spezzata gli ha fatto alzare bandiera bianca. Maurizio Marinella, lo stilista delle cravatte, ha adottato il monumento e a giugno l’aveva consegnato ripulito alla città. Ma cinque giorni dopo era di nuovo deturpato da una scritta (niente a che fare con l’arte dei writer, banalissime dichiarazioni 'mocciose'). ''Dopo il restauro l’hanno vandalizzata per altre due volte e per altre due volte, insieme agli altri amici con i quali mi batto per migliorare piazza Vittoria, l’ho rimessa a nuovo. Ora non ce la faccio più''. Non si riesce a sciogliere il nodo del cappio che circonda il collo della città per stringere quello di una cravatta. Come si sente ora? «Sconfortato, anche se continuo a pensare positivo. Però in questa città che amo non c’è senso civico. Se fosse per me, se potessi permettermelo, metterei a posto tutta la città. Ma a che servirebbe? La devasterebbero dopo poche ore''. Però Chiaia ha reagito al degrado generale con la manifestazione di sabato scorso alla quale c’era anche lei? ''È stato un gran bel segnale. Se ne sentiva l’esigenza nell’anarchia in cui viviamo». Vi sentite assediati? «Esatto. Pensi che qualche giorno fa mentre risalivo in macchina via Morelli è arrivato contro senso, ad alta velocità, una moto. Ho frenato e ho allargato le braccia, istintivamente per dimostrare il mio disappunto. E il motociclista che ha fatto? È sceso dalla moto, s’è avvicinato e voleva menarmi». Lei ha clienti internazionali. Che cosa le dicono di Napoli? ''Tutti amano Napoli, ma degrado e immondizia li scandalizzano. Quando li incontro fuori città, mi chiedono consigli su alberghi e ristoranti dove possono andare senza correre il rischio di essere scippati''. Che cosa bisognerebbe fare contro vandali e degrado?''Ho una risposta semplice e complicata: amare di più Napoli. I napoletani sono strani. Quando vanno fuori si comportano meglio di quanto facciano nella propria città. Sono attenti a dove buttano le cartacce, rispettano la segnaletica stradale''. C’è qualche speranza, allora? ''Ma serve qualcuno che ci inquadri dall’alto''. Le istituzioni non lo fanno? ''No. Bisogna voltare pagina. Non dico che si dovrebbe trasformare Napoli in Lugano o Zurigo. Non ce la faremmo mai. Per lavoro giro molto l’Italia e da nessuna parte c’è il degrado che abbiamo qua. Nemmeno in Sicilia e in Puglia. Forse solo in Calabria che, con la Campania, è il fanalino di coda nella classifica della vivibilità». Ha mai pensato di buttarsi in politica? «Sono stato corteggiato da centro, destra e sinistra. Ma per fare politica bisogna nascerci. Io non ne sarei capace. Ho preso il testimone dell’azienda da mio padre e mio nonno. E seguo il loro consiglio, una lezione di vita: si può fare qualcosa di buono anche in venti metri quadrati. Quelli del mio negozi0''
** Vandali in via Carducci, danneggiata la nuova pavimentazione. L’assessore: recinti divelti per far spazio alle auto
Degrado a Chiaia, dopo il corteo e le polemiche l’amara constatazione: è cambiato poco o nulla rispetto al panorama consueto, dalle auto in sosta selvaggia al vandalismo. Non si fa a tempo a sistemare le panchine di piazza San Pasquale che erano state divelte, che si devono registrare nuovi scempi. Una nuova moda, racconta l’assessore all’arredo urbano Elisabetta Gambardella, è quella di usare le aree di cantiere per la sosta selvaggia. «Capita spesso - racconta la Gambardella - in particolare il sabato mattina, di trovare le recinzioni spostate, per far parcheggiare le auto della ”movida”. Per questo motivo, nell’ultimo tratto di via Carducci in direzione di piazza San Pasquale, abbiamo già sostituito i cubetti di porfido: erano stati danneggiati il giorno dopo la messa in posa». L’affronto più duro da digerire, però, resta quello alla colonna spezzata di piazza Vittoria, il monumento in memoria dei caduti sul mare, che per l’ennesima volta è stato imbrattato. Un monumento che era stato restaurato grazie all’impegno - compreso quello economico - dell’imprenditore Maurizio Marinella solo cinque mesi fa, il 10 giugno, in occasione della festa della Marina militare. In seguito era stato ripulito dalle nuove scritte e riconsegnato immacolato alla città soltanto un mese fa. Tornando alla sosta selvaggia, paradossale l’episodio di ieri mattina a Rivafiorita. Qui c’è stato il sopralluogo degli uomini del servizio comunale Risorsa mare e dell’assessorato all’Ambiente, in vista dell’imminente apertura dei lavori per costruire - quando sarà arrivato l’ok dell’Authority portuale - la passeggiata a mare, promessa alcuni anni fa. A sorpresa, i funzionari sono stati investiti dalle rimostranze dei pescatori della zona. Nell’area demaniale, infatti, la sosta selvaggia delle auto parcheggiate sul ciglio della strada impedisce ai pescatori di mettere in secca le barche. Le «offese» all’arredo urbano sono un problema comune ad altre città e ad altri quartieri napoletani, da Fuorigrotta al Rione Alto, dove persino il metrò dell’arte, in numerosi casi, non è riuscito a salvarsi dagli agguati dei vandali. Uno scenario che fa il paio con il cantiere di piazza Amendola, dove da giorni è stata imbrattata la pavimentazione davanti al liceo Umberto, che deve essere ancora consegnata. Un episodio quasi da record: i teppisti che entrano in azione in un’area dove i lavori non sono ancora conclusi. Non è l’unico scempio, nel «corridoio» delimitato dalle recinzioni - i lavori sono affidati al consorzio Ago - e lasciato per l’accesso degli studenti: anche la facciata mostra chiaramente i segni dello spray, nonostante la recente pulizia. «Sono avvilita - prosgue l’assessore Gambardella - a settembre era stata completata la pulizia della ”zoccolatura” e del basamento frontale, dopo un accordo con la Provincia. Poco dopo si è tornati al punto di partenza». Nel mirino anche i giardinetti del corso Vittorio Emanuele, restituiti due anni alla città dopo i lavori di rifacimento, dove sono stati divelti i cestini portarifiuti e la statua di Mercadante è coperta dalle scritte. «Sono state vandalizzate anche le fontane - spiega Chiosi - una è stata riparata mettendo un rubinetto d’emergenza, l’altra non c’è più». Altri episodi di vandalismo sono segnalati in via De Cesare, proprio nell’area pedonale davanti all’ingresso della Regione. «Qui le panchine - conclude Chiosi - sono state sostituite già tre volte. I vandali hanno rubato anche otto anfore rosse gettacarte, quelle disegnate da Mendini».
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Detto molto qualunquisticamente, populisticamente, demagogicamente e spiccio spiccio, cioè la verità :
Fottutissima Gioventù di sfaccimma senza speranza di diventare almeno umanoidi, disoccupati sfaticati, frustrati, figli di papà, camorristi apprendisti, imbottiti di soldi, la peggiore gioventù bruciata di tutta L'Europa . STOP.
Mandatemi foto degli scempi vandalici perpetrati dai giovani di Napoli di ogni classe sociale - sono ad ogni angolo - dalle chiaviche di Secondigliano alle chiaviche di Posillipo.STOP. che ne pensate lettori di SdG?
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