Elucubrazioni camminando per Toledo...I
UN PARADISO ABITATO DA DIAVOLI
La cultura e la mentalita' SdG, di cui tutti indistintamente siamo imbevuti, è talmente forte che la potremmo paragonare alla forza di gravitazione universale.
L'essenza e la natura di questa forza fondante dell'universo è ancora oscura agli scienziati ma è a loro certo che se mancasse la forza gravitazionale, l'universo si disintegrerebbe . Analogamente , se dalla sera alla mattina qualcuno riuscisse a cancellare la nostra storia e cultura collettiva di SdG dalle nostre menti, con pugno di ferro o gran persuasione, sparirebbero i Napoletani stessi . Non ci facciamo caso perchè ci siamo nati e la respiriamo, ma la mentalità SdG è motivo di orgoglio per noi tutti , per i criminali quanto per gli onesti i quali se la tengono ben stretta e la difendono istericamente e non si accorgono di essere l'humus dei criminali perchè privi di anticorpi contro l'infezione criminogena-vandalica delle plebi a causa della loro putrefatta coscienza civile, politica, morale collettiva ; condividono gli stessi totem e idoli culturali della plebe dei clan.
L'essenza e la natura di questa forza fondante dell'universo è ancora oscura agli scienziati ma è a loro certo che se mancasse la forza gravitazionale, l'universo si disintegrerebbe . Analogamente , se dalla sera alla mattina qualcuno riuscisse a cancellare la nostra storia e cultura collettiva di SdG dalle nostre menti, con pugno di ferro o gran persuasione, sparirebbero i Napoletani stessi . Non ci facciamo caso perchè ci siamo nati e la respiriamo, ma la mentalità SdG è motivo di orgoglio per noi tutti , per i criminali quanto per gli onesti i quali se la tengono ben stretta e la difendono istericamente e non si accorgono di essere l'humus dei criminali perchè privi di anticorpi contro l'infezione criminogena-vandalica delle plebi a causa della loro putrefatta coscienza civile, politica, morale collettiva ; condividono gli stessi totem e idoli culturali della plebe dei clan.
Non saremmo piu' noi; non avremmo più un' identità; non resterebbe altro dei Napoletani senza la cultura dei Pulcinella ( che è come dire SdG) . Intendo la massa, anonima e ordinaria avrebbe crisi di identità insopportabili. Eppure una considerazione tale non la si può far notare ai nostri concittadini, è tabù : I Napoletani ( quelli un po' istruiti e coscienziosi, alla gran massa frega niente di qualsiasi cosa tranne la pagnotta ) se ne risentono a morte se dici loro che fanno pena; ti tirano sempre fuori i Grandi del Passato e la memoria della capitale europea borbonica per impugnare la loro - perduta- grandeur; fanno l'effetto dei nobili decaduti di un tempo con patetici complessi di inferiorità vantando ascendenze prestigiose ma al momento senza i mezzi essenziali per tirare avanti. Hanno paura del disprezzo e lo chiamano razzismo ingiustificato contro una città e un popolo di cui gli invidiosi altri godono sadicamente a mostrare solo i lati negativi - come se i positivi al giorno d'oggi fossero evidenti ! - temono il disprezzo per la loro ignavia e incapacità di esser artefici di una vita decorosa. Si può arrivare a tanta paranoia collettiva e delirio autoassolutorio dalle proprie colpe ? ..E' ovvio che uomini e donne eccelsi per grandezza politica, morale, artistica, civica, scientifica, li abbiamo avuti anche noi in seno alla nostra società ( non oggi di sicuro)
Ma quale società non li avuti? Non possediamo mica l'esclusiva dei Benedetto Croce, I Carlo III di Borbone, Gli Aragonesi e gli Angioini, i Giordano Bruno, Massimo Stanzione, Salvator Rosa, Paisiello, Masaniello fino ad un certo punto, Caruso, Totò, Principe di Sansevero e del Sammartino, l'autore dello strabiliante Cristo Velato. Intanto non siamo una società mentalmente normale: dal '48 votiamo in politica solo chi ci può far del male - una società simile non può che mandar al potere la feccia criminale in doppiopetto e tailleur, sicuera che protegga i suoi interessi egoistici o tribali, sordidi e devastanti per la collettività : è impossibile trovare qualcuno o un gruppo in politica con mezzi economici e saldi propositi che voglia far le cose per bene per questa città e la sua terra, pur mettendo noi da sempre tranquillamente in conto ed avallando di esser derubati e vilipesi dai nostri politici e annesso sottobosco ! - Mai e poi mai in 150 anni dall Unità col resto d'Italia abbiamo avuto, chessò io, un sindaco e un consiglio comunale degni di questo nome, nè un prefetto o un corpo di Vigili Urbani o Polizia Municipale all'altezza del loro compito ordinario, nè Carabinieri e Polizia verso i quali rivolgerci con sicurezza di esser difesi, nè degli impiegati comunali o netturbini che abbiano mai fatto semplicemente il loro dovere e ci abbiano trattati con rispetto , giorno per giorno; nè abbiamo mai goduto, chessò, di una semplice passeggiata in un parco pubblico degno di questo nome - ne fosse mai stato fatto uno dopo il bosco di Capodimonte e la Villa Comunale, oramai una pattumiera kitsch dopo Bassolino e i suoi designers lanzichenecchi lottizzati, il Real Passeggio di Chiaja, voluti nel 1700 da Carlo III di Borbone - nè potuto mai fare un bagno estivo nel golfo più bello d'Europa senza paura di restar infettati, nè mai passeggiato lungo la spiaggia 1 secolo fa stupenda di Bagnoli, nè è esistita mai una borghesia imprenditoriale e intellettuale con valori solidi di progresso e cultura. Al massimo,gli Optimates della città sempre e solo quattro gatti rintanati in casa per paura o per atavica strafottenza o a tirarsi i capelli fra loro. Al di fuori dei clan di camorra e degli sciami di politici nostrani vandali e semianalfabeti, mandati in parlamento e nelle sedi degli Enti locali, quale classe sociale napoletana è contata mai qualcosa sullo scacchiere socio-economico italiano o internazionale? Abbiamo avuto i genii ma non siamo mai stati rispettabili ordinarii cittadini. Mai visti gettare un sacchetto di immondizia ad orario permesso in un cassonetto o evitato di sporcare le strade, o abbellito la città e mantenuto servizi pubblici buoni, pagato tasse con serenità senza bestemmiare per il latrocinio o protestato contro un abuso o un sopruso del potere efficacemente con la convinzione di far la cosa giusta e di doverla fare fino in fondo .
Motivo di orgoglio per noi tutti dovrebbe essere il comp
ortamento medio della massa media e anonima dei Napoletani . Non i grandi uomini del passato e i panorami del golfo. Nessuno ci apprezzerà mai perchè vantiamo di aver avuto Petrarca o Virgilio o Vanvitelli che son passati di qui insieme a Giotto. Quello è orgoglio da mezze calzette. E' valido solo se ulteriore marchio di eccellenza di un sistema sociale decente in una società decente e solida , sicura di sè stessa e di agir produttivamente nella vita.

E' questo che ci darebbe lustro davanti a tutti i popoli. Non il golfo , le sfogliatelle , il Vesuvio, le canzoni napoletane, i dipinti nei musei e nelle chiese. E' abusivo vantarsi del passato glorioso dei pochi e non è non motivo di giustificazione o orgoglio per noi tutti : ci arroghiamo i meriti dei migliori senza aver contribuito mai a tenere alta la reputazione che essi ci donarono col loro spirito .
Lo vediamo bene poi che i migliori, i più buoni, sono costretti ad emigrare per non soccombere. La massa dei Napoletani odia e invidia il singolo che si comporta bene e onestamente fino all'eliminazione fisica. Purtroppo oggi ci siamo trasformati tutti in un immensa folla plebea per sopravvivere alla nostra stessa violenza dell' uno contro l'altro - oggi Napoli è solo plebe e assomma noi borghesi, plebe assassina camorrista e alta borghesia e quel po' di nobiltà decaduta avanzata - I modelli culturali criminali e subanimali della camorra hanno infettato le coscienza fragile dei borghesi a partire dal dopo-terremoto. Dal Novembre 1980, secondo me , è andata in funzione quella che chiamerei : la grande mutazione antropologica. Con la NCO e gli sterminii di massa fra i clan che si perpetuano da 40 anni, il sistema di estorsione, aggressione, ricatto, capillarizzato e asfissiante su tutta la città e la provincia, la piazza di smercio droghe più potente e grande d'Europa, Cutolo e tutto il sèguito fino ad oggi, davvero i confini fra i buoni e i cattivi si sono assottigliati fino a sparire.
Prima dell'80 era flebile la divisione ma c'era , ora ci sono solo LORO, la plebe lazzara con armi e miliardi a dominare tutto. Questa massa resta uguale a se stessa nel tempo , resta quel mostro sociale che spaventava e affascinava i viaggiatori della nobiltà di tutt'Europa del Gran Tour del '700. Accorrevano ad ammirare la Capitale, terza città piu' grande e popolosa del mondo - nel 1600 fu la prima - ricchissima di vestigia antiche e con la corte reale piu' sfarzosa - insieme ad Istanbul , Parigi , Pechino - ma irrimediabilmente riconosciuta dagli stranieri e nord italiani fin dal '300 addirittura come una collettività di cui era proverbiale dire ''Un Paradiso abitato da Diavoli ' ... ( segue)

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