Elucubrazioni camminando per Toledo... III

...Certamente, noi di questo blog casareccio e senza altre pretese che sfogarsi un po' e far circolare pensieri nuovi nella palude asfissiante napoletana, siamo tutti dei Signor Nessuno senza nessun potere di cambiar le cose. Possiamo solo comportarci un po' meglio della massa ( almeno a giudicare dalla comunanza di vedute e di coscienza della nostra realtà con cui concorriamo a discutere qui) . Tentiamo qui di farcene una ragione del nostro male di vivere e di riderci amaramente e prenderne più coscienza. Invito tutti a tentare di carpire l'arcano della nostra identita' di Napoletani e riflettervi per dar delle spiegazioni. Riportare a galla dagli abissi del tempo certi stralci di vita e mentalità napoletana cementificata nel tempo, ci aiuta a ricostruire le cause e gli sviluppi della nostra identita' e - sperabilmente - ad agire in direzione opposta personalmente e pubblicamente con azione politica; almeno per noi che ci riuniamo attorno al blog ; per pochi che siamo.Voglio man mano portare esempi di tutti i secoli a prova di questa mia convinzione ( che non posso dimostrare scientificamente; sono solo mere congetture soggettive, che sottopongo volentieri a confutazione e riesame da parte vostra .)
Per me la 'puzza di bruciato' del 'corto circuito' della nostra 'mente collettiva' e' fortissima;
Voi non la sentite? .
Penso risalga all'incirca al 1500 (ma le premesse al disastro di una cultura perdente e autodistruttiva, per me, addirittura potrebbero rimontare al 1100 , ma ora non è luogo di spiegare perchè)
Se la SdG viene eliminata, noi tutti non saremmo piu' Napoletani, i buoni e i cattivi assieme , ma altra cosa. Saremo da reidentificare e non potremmo chiamarci più Napoletani, a parte per il legame all'antichissimo luogo abitato da 30 secoli. La stessa cultura napoletana migliore è la forma artisticamente elaborata di questa cultura degli sconfitti, degli incapaci a vivere come individui liberi e responsabili ma come massa balorda e irrazionale , torva, poetica e distruttiva ; il dialetto stesso con il suo vocabolario eccezionalmente ricco di epiteti e idioms offensivi con tutte le sfumature di significato per nominare tutti i casi, i materiali e i tipi umani del malaffare e della delinquenza, l'ironia e il sarcasmo sottilissimi e fulminanti che il dialetto ci permette di praticare contro il 'Buon Uomo' , il 'Fesso' e l' Ingenuo ; le decine di frasi idiomatiche che esprimono la diffidenza, l'aggressività e la sagacia nera , la rassegnazione contro una vita amara , contro i problemi generati dalla nostra comunità percepita da ciascuno come bolgia di nemici pubblici e amici privati ci parlano del nostro bagaglio di antichi schemi mentali di cui siamo prigionieri. Un intero popolo insicuro di se stesso che non ha mai raggiunto traguardi collettivi di organizzazione minimamente accettabili nella vita politica, economica, culturale, insomma una vita decorosa. Nè ha mai lottato nel suo seno per espellere le pecore nere che rovinanao il gruppo; restano sì i nobili spiriti, frustrati ed emarginati, repressi dalla loro stessa società . E guai alle società che hanno continuamente bisogno di eroi !
Il teatro, i proverbi popolari antichi, le credenze religiose, o bigotte o pagane ma non cristiane, i convenevoli di saluto e di interazione sociale anche negli ambienti più elitari, il tenore delle conversazioni, lo spirito delle nostre facezie, le ironie, la cucina , tutto assolutamente tutto è , a mio vedere, impiantato su questo modello culturale : antichissimi perdenti-falliti come popolo vissuti nella miseria nera materiale, morale, politica, affetti da nevrosi di riscatto, si autodistruggono esercitando l'uno contro l'altro un repertorio di comportamenti da canaglie trasmettendo di generazione in generazione una mentalità al di fuori del mondo moderno-contemporaneo.
Se ci pensiamo bene non avremmo piu' nessun motivo da almeno 100 anni di essere quelle canaglie che un tempo , sotto i dominatori stranieri , per secoli, abbiamo elaborato e siamo stati per difenderci; i sistemi di vita economico politici culturali contemporanei [ che non abbiamo inventato noi Italiani ma abbiamo preso in prestito o scimmiottiamo malamente dagliAnglosassoni e Nord Europei e ai quali il resto d'Italia cerca di conformarsi tranne i Meridionali e per niente i Napoletani ] ci dànno l'opportunita' di abbandonare tutto l'armamentario antico di SdG, che non serve piu' per la sopravvivenza al giorno d'oggi, XXI secolo !
E invece, come gli zingari, ci poniamo ai margini assoluti dell'Occidente, ripetendo schemi comportamentali senza senso basati sulla violenza e l'angheria di massa reciproca; attirandoci , peggio del peggio , il disprezzo e la diffidenza profonda di tutti gli altri gruppi sociali del mondo e dell'Italia . Come mai? E' questo che mi arrovella. Quindi vado a cercare nel nostro passato. Siamo una di quelle popolazioni destinate all'autoestinzione se tiriamo avanti cosi, perche' ostinati a seguire schemi di altre epoche, come gli zingari.
Cosa fanno gli zingari? Rubano, rubacchiano, disprezzano il valore del lavoro e del risparmio ; stimano come valori lo sfruttamento dei loro piccoli, idolatrano il vivere nella sporcizia, nell incuria dell' igiene personale e della salute, campano alla giornata, amano accattonare e fregare i popoli ai cui margini si attaccano come zecche a succhiare il sangue della loro economia ( lo dico senza disprezzo, come costatazione, è semplicemente la loro cultura e ne vanno fieri ).
Non potrebbero mai dire no a tutto cio' perche' perderebbero la loro essenza; sparirebbero . Non possono ne' vogliono trasformarsi in qualcos' altro. Pur mutati i tempi, restano ai margini del mondo contemporaneo senza che nessuno ce li abbia costretti come secoli fa! Cioè, secondo me, sono 'nevrotici' idolatri della loro identità di ribelli; ma si autodistruggono - ad esempio un punto d'onore per loro è lo sfruttamento dei bimbi per l'accattonaggio ma un popolo che sfrutta i proprii piccoli come gli zingari non andrà mai da nessuna parte. Larghi strati bassi di Napoletani lo hanno fatto ai loro figli ed è stato un fenomeno di massa fino agli anni del dopo-guerra per miseria e oggi , per altri versi , i clan li usano ancora peggio per armi e droga.
Gli Zingari come i Napoletani usano sopruso su sopruso fra loro. il capo sul suddito, il suddito sul proprio compagno , la madre sul bambino, il marito sulla moglie etc..Analogamente facciamo noi Napoletani; con la differenza che siamo ingiustificabili perchè abbiamo avuto occasioni infinite di riscattarci e non fluttuiamo ai margini delle campagne e delle città come loro .
Da 150 anni facciamo parte di uno Stato che , benchè pessimo, si chiama Italia con un'organizzazione moderna della società cui ci rifiutiamo di appartenere.
E percio' siamo massimamnete meritevoli del disprezzo e del razzismo degli altri gruppi sociali italiani e stranieri...(segue)
E mmò, favurite treje ttazzulelle 'e cafè p'o' male 'e capa, Signù , prima di proseguire --->preCo!



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