Elucubrazioni camminando per Toledo... IV
UN PARADISO ABITATO DA DIAVOLI...Noi e gli zingari siamo residuo di societa' arcaiche senza piu' senso.
Quando si arriva a Napoli in treno alla stazione centrale o fuori all'aeroporto si piomba in una sorta di macchina del tempo, si vede vivere gente con le peggiori modalita', ragionamenti, usi, costumi, risalenti ad almeno 2 o 3 secoli fa, o no? Avuta mai questa sensazione nauseabonda di ritorno da un viaggio all'estero? ( intendo estero anche L'Italia...) Tutto ciò che al di fuori della plaga napoletana è socialmente condannato e aborrito , qui ne abbiamo fatto un punto d'onore e di vanto . E' l'onore dei lazzari. L'onore da lazzari pervade la mentalità di ogni ceto sociale. Non vi si sottrae nessuno , ceti alti e ceti bassi , tanto i clan di camorra quanto i giudici , i politici, avvocati , imprenditori, studiosi universitari. Coloro che fra i ceti superiori aborrono il gioco e si ammutinano vengono isolati e cancellati. Ecco quindi la sanzione del gruppo e il sentimento fortissimo di offesa per la derisione e stigmatizzazione delle loro 'piccole gioie quotidiane' che ci ottenebrano la coscienza : il golfo, il sole, il mare ( marrone) , il Vesuvio, Maradona, SCN 'O Napule, 'a canzuncella napulitana, i monumenti e le opere d'arte [ che non abbiamo creato noi Napoletani di questo secolo, anzi li abbiamo deturpati e distrutti ] la vita allegra dei giovani disoccupati fino a 40 anni sul motorino a pariare, lavorare il meno possibile, fare fesso il prossimo, impennare contromano su un marciapiede cu 'o 'mèzz', intrallazzare con mazzette, produrre il meno possibile sul lavoro, la trasgressione al rosso dei semafori, le sfogliatelle, la pastiera.
Tutto ciò ci inebria , ci fa sentire che siamo appunto , Ggènt 'e sfaccimma , dei dritti . In realtà finiamo per essere solo la 'Sfaccimma della gente'. Toto' e Eduardo de Filippo parlano di questa cultura collettiva' corto-circuitata' mirabilmente attraverso i loro personaggi e la loro altissima arte - non so quanto consciamente o inconsciamente; e cosi anche Massimo Troisi etc..e cosi le canzoni classiche e .. persino gli orrori musicali trash dei Neomelodici ( i quali sono il segno dell'affermazione sotto forma 'artistica' delle plebi camorriste ora che hanno raggiunto finalmente dopo secoli di subalternità lo Status Quo con un loro modus vivendi ben codificato e una visibilità e potere economico e 'culturale' a livello nazionale )
Faccio notare poi - per inciso - che nessuno dei grandi artisti del teatro e della canzone , raggiunto il successo , ha continuato a vivere a Napoli. Anzi quasi nessun personaggio pubblico delle arti, politica, umanista , scienziato, spettacolo raggiunta una certa popolarità o benessere economico continua ad abitare qui. La nostra stessa ( odiata?) sindachessa , napoletana, la diva RRJ, abita a Roma, zona Balduina, e viene di striscio in città solo per rintuzzare indignatamente e riempire di menzogne e rimproveri chi osa obiettare sul suo operato e urlare lo sfacelo fisico dell intera città a causa sua . Tutti si son trasferiti - o scappati ? - almeno a Roma. Come mai? Ve lo siete mai chiesti ? I Napoletani, soprattutto a causa di quel cancro che sono i nostri politici coi loro legionarii del malaffare, funzionari pubblici e portaborse, sono infimi servi del Potere e se ne servono allo stesso tempo, e d'altronde non hanno altro, non producono niente come comunità al giorno d'oggi, niente.
La maggior produzione di merci è quella di contraffazione e il commercio della droga controllati totalmente dalla camorra. Nè producono materialmente per una buona economia e il benessere , nè creano lavoro per i propri figli, nè coltivano le arti antiche e l'artigianato, nè hanno a cuore il patrimonio del passato artistico e monumentale di cui si vantano tanto, tutto è in totale rovina, nè producono cultura, non elaborano nessun bene spirituale per le generazioni future, sono solo ripiegati su sè stessi a farsi del male ; male quale difesa da fantasmi di miseria e sopraffazione politica del Potere; e anche oggi che sono liberi dallo straniero e potrebbero vivere con dignita' e civilmente , riproduciamo con automatismo i modelli del passato.
Siamo in una sorta, come definirla, di nevrosi collettiva patologica gravissima. I Napoletani non vogliono crescere, non vogliono evolvere, non vogliono entrare nel XXI secolo come non vollero farlo nel XX e nel XIX . Quelli degli strati infimi non lo possono , mancando loro i mezzi mentali e culturali , e vanno compatiti anzi aiutati a esser estratti dall'abbrutimento, quelli degli strati alti e medio-alti non lo vogliono; e sono questi qui i veri malati e i veri colpevoli, esecrabili e degni solo del massimo della rabbia e del disprezzo . *
E mmo' quatt tazzulelle 'e cafè perche' mi avete seguito fin qui anche se vi sono venuti 'e capestuòteche a leggere tutt stu paraustiéll ------> PreCo Signuri !





E v'ammeretate pure na sigaretta ( 'e contrabband s'intende..) PreCo .. !

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