lunedì 15 ottobre 2007

Chiaia, in due puniti perché parlavano con una ragazza: uno è grave. I complici del feritore incitavano: uccidi!

§ FINE DI UN QUARTIERE "BENE" §

DEDICA POSTUMA AD UN NUOVO SIMPATICO, SNOBBISSIMO BLOGGER SdG DEL QUARTIERE CHIAJA. DIFENDE IL 'NOSTRO' (MIO E SUO) QUARTIERE CONVINTISSIMO DI POTERLO PARAGONARE SOLO A KENSINGTON & CHELSEA DI LONDRA O AL MARAIS DEL IV ARRONDISSEMENT DI PARIGI; NON CE NE ERAVAMO ACCORTI PROVINCIALI COME SIAMO DI VIVERE NELLA TERZA CAPITALE DELL'EUROPA. FINE PERSPICACIA... MENO MALE CHE C'E' LUI AD ACCORGERSENE,
CI VIVE LUI, QUINDI DEVE ESSERE PER FORZA COME DICE LUI. (a pie' pagina i suoi interventi di qualche giorno fa)

14/10/2007 IL MATTINO

(LUISA RUSSO) Notte da incubo a Chiaia. Due ventenni sono stati inseguiti, braccati e accoltellati tra la folla che nei fine settimana gremisce l'area del by night tra piazza San Pasquale e la Riviera senza che nessuno intervenisse per bloccare la furia omicida del branco. Anzi, uno dei fuggitivi è stato respinto dai gestori di un bar nel quale - già sanguinante - era entrato per chiedere aiuto. Poi s'è ritrovato a terra, accerchiato da cinque delinquenti che hanno infierito sollevandogli addirittura il giubbotto perché impediva alla lama l'affondo.
Ora le due vittime, Marcello Ercole e Vito Scuotto, sono ricoverate in due differenti ospedali: il più grave è Vito, sottoposto a un delicato intervento per l’asportazione della milza. Per Marcello, raggiunto da sei fendenti, la prognosi è di dieci giorni salvo complicazioni. Erano le due di notte e tra i genitori dei ragazzi che frequentano la zona si è scatenata la psicosi, ciascuno temendo che anche il proprio figlio fosse coinvolto. Una caccia all'uomo nel cuore del salotto buono abbandonato a se stesso, dal momento che persino la pattuglia di vigili che di solito stazionava all'incrocio tra San Pasquale e la Riviera l’altra notte era assente perché mancano i fondi per la «produttività». Marcello e Vito, entrambi 22enni, entrambi del centro storico, sono amici da piccoli e le famiglie si conoscono. Il primo, figlio di un tassista, è diplomato ma lavora di tanto in tanto, quando lo chiamano, come pizzaiolo. L'altro (il padre impiegato in una società che lavora per il Comune) fa l'apprendista artigiano. L'altra sera Marcello aveva appena finito di lavorare in un noto locale di via Alabardieri e l’amico, che ha la moto, lo aveva raggiunto. I due giovani si stavano intrattenendo in piazza San Pasquale come tante altre centinaia di coetanei che dal giovedì alla domenica confluiscono a gruppetti, a due passi dall’Umberto, per bere qualche birra e più ancora per fare amicizia. Ragazzi e ragazze. Anche le donne, spesso in coppia, accanto alle loro moto. A un certo punto Marcello e Vito hanno avvicinato due ragazzine che già avevano finito da un po’ di parlare con cinque giovani fermi a bordo di un'Audi di colore nero. Poco dopo, però, si accorgono dell'irritazione dei cinque - che evidentemente non intendevano desistere dall'agganciare le ragazze - e si allontanano in moto, facendo un giro per poi ritornare nella piazza. È a quel punto che scatta l'aggressione. I «rivali» scendono dall'auto e li assalgono alle spalle. Vito è colpito da una prima coltellata mentre è ancora fermo nel traffico. I due amici abbandonano la moto e tentano la fuga verso la Riviera, separandosi, inseguiti dal branco. Calci, pugni e coltellate. Ancora tentativi di fuga, rincorse e pugnalate. Marcello entra in un bar invocando aiuto ma lo cacciano. A quel punto finisce a terra, accerchiato dal branco che ormai infierisce su di lui. Uno lo colpisce, gli altri incitano il feritore: «Uccidi, uccidi». Vito è riuscito ad allontanarsi, a piedi, sanguinante, verso piazza Vittoria dove un automobilista di Avellino lo soccorre.


La Testimonianza (14/10/2007 )

«Ammazzalo. Ammazzalo. Fai presto e scappiamo, ammazzalo». Marcello, uno dei ragazzi accoltellati dal branco, si è ritrovato a terra accerchiato e chiuso dai cinque delinquenti, uno solo dei quali era armato mentre gli altri lo incitavano ad uccidere. Ora racconta al «Mattino» quegli attimi di terrore: «Poco prima ero entrato in un bar della Riviera chiedendo aiuto ma mi avevano cacciato». La fuga ostacolata anche da una frattura al menisco di alcuni mesi fa: mentre scappava, Marcello, che fa il pizzaiolo, è caduto. Raggiunto da sei coltellate, è ricoverato all’ospedale dei Pellegrini dove uno dei dirigenti del pronto soccorso, il dottor Giuseppe Fedele, ha appena finito di visitarlo. Deve restare sotto osservazione e appare ancora molto scosso, negli occhi l’ombra di quei momenti da incubo. «Un’aggressione di inaudita ferocia, volevano ucciderli», commentano i genitori Liliana e Gennaro, preoccupati anche per Vito, l’amico del figlio, «un bravo ragazzo che conoscono da piccolo» ricoverato in prognosi riservata (tre coltellate) al Loreto mare.
Sull’episodio stanno indagando gli ispettori Autiero e Giardiello del commissariato San Ferdinando (diretto da Pasquale Errico). Niente testimoni, eppure c’era tanta gente, a Chiaia: chi poteva dare un contributo alle indagini s’è defilato per paura. Le telecamere della banca della Riviera adiacente alcuni bar davanti ai quali s’è consumata l’aggressione non servono perché «mirate sul bancomat. Quelle del Comune non sono mai state attivate. Agenti in servizio alle due di notte di venerdì non ce n’erano. Riesplode, quindi, il problema dei controlli e della videosorveglianza nella zona di Chiaia. Eppure proprio a piazza San Pasquale - luogo di incontro di giovani delle più diverse estrazioni sociali, dagli studenti dell’Umberto ai tantissimi ragazzi che arrivano dai quartieri periferici e dalla provincia - s’erano già verificati episodi allarmanti. Come a Carnevale di due anni fa, quando un branco mascherato, armato di mazze e catene seminò il terrore. Perché tanta ferocia, l’altra sera? Marcello si interroga e riflette: «Erano drogati, oppure, può darsi che fossero figli di guappi di quartiere e allora non potevano ammettere di trovarsi in inferiorità rispetto a noi che gli avevamo rubato tempo mettendoci a parlare con le ragazze». La polizia sta facendo l’impossibile per individuare i violenti. Controlli e accertamenti sono stati eseguiti anche ieri sera. L’accusa nei confronti del branco, quando sarà individuato, è di tentato duplice omicidio.


Il nostro simpatico blogger - SNOB perfetto della "Napoli bene" nonche' hopeless Tantoècosiddapperttuttista, ci ha scritto sostenendo:

1) "Per fortuna che nella zona di chiaia queste cose non ESISTONO PROPRIO. Di dove siete?
Scommetto di piazza Zanardelli o di via Bartolo Longo, ma anche di via Fratelli Bandiera o vico miracoli.Il mondo civile esiste ancora in alcune zone di Napoli, mi dispiace per voi che siete dei patetici stronzi abbonati alla sofferenza quotidiana per tutto il resto della vostra inutile esistenza.14 ottobre 2007 11.33"

2) "I quartieri spagnoli servono per rifornire la zona di Chiaia di droga, cameriere e prostitute.E' una legge dell' economia moderna caro mio, se non esistesse la povertà non esisterebbe la ricchezza.Perchè cazzo credi che lo "sceriffo americano" vada a fare guerre in tutto il mondo?Basta, inetto di un napoletano dei quartieri infimi, già ti ho svelato troppi segreti, tornatene nella tua cloaca a via Baku' o a sangiovanniello!" (14 ottobre 2007 14.5)

3) "I problemi di via Chiaia a napoli sono gli stessi di ogni altro quartiere-Bene delle altre città d' Italia, dai parioli romani a via Montenapoleone a Milano ma paragonare via Chiaia a Secondigliano è da dementi allo stadio terminale e\o comunque a un punto di non-ritorno.Qua stiamo parlando del salotto-buono di Napoli, l'emergenza rifiuti l' abbiamo vissuta "di striscio", causa quella monnezza che ci arriva dai "quartieri" altrimenti nemmeno avremmo saputo che c' è stata una emergenza rifiuti.I negozi di via chiaia saranno pure gestiti dalla camorra, cosa tuttavia da dimostrare (quali sono le tue fonti???), ma nella mia famiglia la spesa la facciamo all' Auchan come ogni altro napoletano cerebrodotato.Il ghetto esiste in ogni città solo che a Napoli è proporzionalmente più grande della parte buona.Io proporrei di alzare delle barricate dalla sede de "Il Mattino" fino al capo di posillipo, e far rientrare in questa zona franca dalla monnezza\sfaccimma napoletana solo i palazzi spropicienti alle zone-bene lato mare, bonificando tutta la parte del territorio napoletano al di fuori di questa zona.Scegliete voi tra Napalm e bombe batteriologiche. Saluti stronzi!" (14 ottobre 2007 16.58)

PS: Caro blogger, ho ripreso solo una amena tranche de vie di poche ore fa a Chiaja e l'ho messa a confronto con le tue parole; lo scopo è solo di affinare la discussione; niente di personale.

PS2: Potresti comunque aver ragione tu ; tutto è dubbio, solo la morte è certa nella nostra vita, ma su quanti giovani morti accoltellati supperggiù desidereresti camminare nel quartierino chic cosi che le tue convinzioni siano un po' riesaminate? Facci sapere.
E... còpriti la milza con un giubbotto imbottito di cuoio nero lucido doppio quando scendi a fare lo shopping da Alcott, non si sa mai... (trendy gadgets irrinunciabili nel quartierino piu' cool dell'occidente, sai come sarai arrapante per le Ranelle del Vomero?!)

PS3: Ronde di polizia, Carabinieri la notte? manc' p'o cazz, in compenso abbiamo il solito suino Mastella che ci dice sul Mattino di oggi 14-10 che la citta' è sempre stata militarizzata per la sicurezza dei cittadini ( lui c'ha la scorta a nostre spese... infatti. Noi che presentiamo la situazione con questa interpretazione sicuramente saremo qualunquisti, demagoghi, populisti e ignoranti).

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