martedì 8 gennaio 2008

Rubano la fermata del bus

Ecco a voi "Nugae": minuzie, scemenze in latino. Pinzellàcchere e quisquilie, direbbe Totò. Il trafiletto inzuppato di sfaccimma nel giornalino della SdG. Notiziole dell'Aldilà Napulitano; un piacevole snack di info sfiziose tra i Grandi Temi della Sfaccimma quotidiana. La Sfaccimma della Gente servita frijènn-magnànn (per gli itagliani: friggendo e mangiandole croccanti).


Volevano vendere il metallo a una fonderia.
A bordo della loro Ape Car anche 30 chili di cavi telefonici in rame.


NAPOLI - Un furto davvero particolare. Due persone sono state arrestate dai carabinieri, a Napoli, con l'accusa di furto aggravato per aver rubato la tabella segnaletica dell'autobus con il palo di sostegno. Insomma, i due avevano smontato e portato via la fermata del bus. Per farsene cosa resta un mistero. Emanuele Cantalino, di 23 anni, ed Emanuele Iaccarino, di 31 anni, entrambi di Napoli, già noti alle forze dell'ordine, sono stati bloccati dai carabinieri della compagnia Vomero in via Nuova Toscanella, nella zona di Chiaiano.

METALLO - Probabilmente i due avrebbero portato il palo e la tabella metallica in una fonderia dove avrebbero raggranellato qualche euro per la materia prima recuperata.
Il sospetto è alimentato dal fatto che i due sono stati trovati in possesso, a bordo di un'Ape Car, anche di ben 30 chili di cavi telefonici in rame, per il quale si è creato, da diversi anni, un fiorente commercio, insieme con arnesi per lo scasso. (22 dicembre 2007 -corriere della sera)


Lo strumento della retorica sarcastica è oramai insufficiente
Non state a credere all'estensore di questo trafiletto, o Voi lettori dell'ItaGLia! Leggo dal blog di Grillo che gli Italiani non si fanno capaci di ciò che sta succedendo a Pianura (camorra organizzata all'attacco, ma voi non lo sapete) e del disastro rifiuti; semplicemente gli italiani non ne verranno mai a capo con un'opinione, perche' non sanno niente di noi.

Non e' un furto davvero particolare questo qui, come dice il giornalista, che sarà, chessò, milanese.
E' un furto che rientra, diciamo cosi, nell'opera certosina di quotidiana raschiatura e scheletrizzazione che subisce Napoli da parte della sua plebe micro-criminale e dai negozianti che si 'addobbano' le loro puteche a scapito dei palazzi del '500 e '600 - i putecari - i quali odiano evidentemente il tesoro bello e antichissimo che è(ra) questa città tanto quanto la plebe ne fa uso per sostentarsi(per il maxi-crimine leggetevi Roberto Saviano e Vittorio Paliotti).

Qui a Napoli non regge niente, tutto l'abitato si sfascia, si smaglia, si squaglia, dissolve. E' assodato, dall'inizio della Repubblica, per l'incuria strafottente e criminale dei nostri amministratori e dei politici ma nessuno ancora sa che Napoli sta soprattutto sotto le mani nevrotiche e le unghia affilate di una plebe di antropologia sadica che ruba e devasta per due fini istintuali: mettere il piatto di pasta a tavola e divertirsi con la goduria della distruzione del mondo attorno a loro. Cosi è che le tribù guerriere e sadiche si sentono realizzate collettivamente in questi riti quotidiani catartici di saccheggio e vandalizzazione. Voi avrete sentito le storie dei tremendi saccheggi dei Lanzichenecchi in Roma nel 1500, no? Sono rimaste proverbiali; ecco, qui è tutti i giorni. Mancano solo gli stupri di massa di stampo etnico, tipo quelli in Bosnia durante il conflitto negli anni 90 o quelli in Ruanda tra gli Utu e i Tutsi. Non sto facendo sarcasmo iperbolico. Non farnetico. Giuro. Nell'epistolario fra Pablo Neruda ed Ernest Hemingway, sui loro viaggi in Italia negli anni '50, uno chiede all'altro: "Tu che sei stato più volte in Italia e conosci di più gli Italiani, mi spieghi perchè a Napoli non riesco mai a trovare un telefono pubblico che funzioni? Per me è un mistero inquietante".
A Napoli il grottesco e il sarcastico sono strumenti retorici insufficienti. E meno male che, in queste ore, 150.000 tonnellate di rifiuti in Campania e nella capitale delle metropoli preindustriali, fanno da testimoni alle mie parole.

Persino la eccelsa cappella Pappacoda del 1400 dovette esser murata dal sovrintendente ai beni architettonici per evitare che i finissimi manufatti merlati marmorei e le statuine fossero staccate e frantumate giorno per giorno dalla facciata o per esser rivendute ai robivecchi o per tirarvi due calci col pallone nel portale di bronzo nella piazza antistante palazzo Giusso, sede dell'Università Orientale; ve lo ricordate per quanti anni? Si?
Nessun oggetto dell'arredo urbano, dell'arte, dell'architettura a Napoli puo' esser difeso a salvato dagli sciami della plebe. Questa sfaccimma di tutte le plebi ataviche, amorfa, assassina, violenta anche nel succhiare il latte dal seno materno, un tempo si parava il culo davanti all'opinione pubblica italiana e mondiale venendo difesa da noi stessi che la subiamo, dalla "borghesia" (termine improprio per definire i buoni a denari e gli scolarizzati napoletani) intellettuale nostrana. La plebe di Napoli non vive con noi, nè con voi italiani, le plebe di Napoli è potentissima nella sua sfera sociale criminale e vive avulsa dal tempo e dal consesso nazionale, non sa che farsene del resto d'Italia, ci gioca a monòpoli coi miliardi da riciclare, con esercito, polizia, ministri e magistratura: ma avete visto le sassaiole a Pianura? Che hanno fatto i soldati? La plebe camorrista li ha trattati con rispetto facendo quello che ha fatto, li avrebbe uccisi a scorze di melone in faccia per quel che valgono davanti ai loro occhi, i borghesi dirigenti dello Stato. Loro non vi pensano proprio. Sono una immensa tribù delle foreste del Borneo uguale a se stessa da 600 anni. Dell'orrore delle munnezza di questi giorni, del rischio di morire come sorci infettati e cancerosi a loro non fotte un cazzo, ci hanno sempre campato in mezzo. Dei 30 quartieri di Napoli, 20 sono presidio armato della plebe camorrista-vandala, e disgraziati quei pochi cristi che vi sono rimasti carcerati senza soldi per scappare altrove! Fanno ammuina a Pianura per sbancare varchi al loro munnezza-business e tirar consensi e la coibentazione del popolino piccolo borghese come massa di manovra. Della riapertura della discarica di Pianura (fatto gravissimo di offesa ai cittadini dopo le prese al culo di 45 anni) a quelli là che bruciano ambulanze non fotte niente. I borghesi, l'intellighentsija universitaria e culturale locale li ha vivisezionati nei suoi studi e libri prestigiosi, nelle "analisi del fenomeno" con sofisticate analisi politche di partito. Coi pretesti della miseria, della moltitudine torbida e ineducabile, del sistema atavico di mentalità di una metropoli preidustriale difficilissimo da scardinare, col pretesto del farabuttismo di politici locali (verissimo), ma senza mai imporsi con rabbia e senza mai imporre una "soluzione finale". Quando i borghesi studiosi e coscienti tornano a casa e vedono "uno di quelli" che gli incendia il portone del palazzo di casa con un falò di munnezza,i falò dell'allegria, sorridono, sia per paura sia per l'inconscia certezza che i carabinieri a Napoli non accorreranno mai, a meno che non si tratti di una strage.

Ma insomma, eravamo nell'800 e nel'900 quando Napoli, unita al resto dell'Italia iniziò a far capolino nelle menti esterrefatte degli italiani (Salvemini, La borghesia intellettuale del meridione, 1910 e 1950; Renato Fucini ,1877, Napoli ad occhio nudo; Jessie White Mario, giornalista inglese, 1877, La miseria a Napoli).

Ma oggi questa plebe non ha alibi e scuse reali e convincenti. I tempi sono cambiati, e moltissimo. Il progresso economico e tecnico e il sistema capitalistico avanzato mette in grado ciascuno di noi di andarsi a trovare una fortuna e un sostentamento ovunque, studiando, lavorando, viaggiando. Perchè questi stanno sempre qui e fanno questo? Per postulato, almeno, nell'Europa occidentale del XXI secolo è matematicamente impossibile morire di fame; si puo' esser poveri ma non in miseria. Ora mi chiedo e vi chiedo: perché questo verminaio immenso ancora vive rubando per sostentarsi, per mettere il piatto a tavola, avendo però ormai il cellulare in tasca e lo schermo al plasma nelle sue case-bunker antisparatoria?

La "borghesia" napoletana
Io mi son dato una risposta: perchè e' un fossile psicologico collettivo di cui loro non sanno niente, ovviamente, ed esercitano all'infinito ritualmente e poi perchè c'è la vera Sfaccimma della Gente; c'e' la borghesia napoletana. Connivente con la loro mentalità plebea. Per non farci uccidere e gambizzare e incendiare il negozio e l'ufficio e l'automobile, abbiamo un compromesso con loro: invece di perseguitarli riunendoci in gruppi di lotta contro questi virus che abbiamo in corpo, ci mettiamo a ridere e consideriamo tutto folklore di Napoli. Noi borghesi naponapo non abbiamo nerbo, unità, moralità, stile etico negli affari e nella cultura, niente. Ci facciamo sterminare man mano dalla plebe mettendo come filtro osmotico tra noi e loro i politici, gli amministratori, i professionisti della parola e del sofisma retorico bizantino di ogni titolo e livello. Essi fanno da cintura di redistribuzione e trasmissione del mal di vivere e del malaffare su tutta la popolazione. Noi naponapo di merda dei quartieri Chiaja, Posillipo, San Ferdinando, Vomero, Colli Aminei, Fuorigrotta (e sottintendo qui anche tutti gli altri, e le centinaia di migliaia in periferia e provincia) azzuppiamo la scorzetta di pane nella zuppa del malaffare più lurido politco/camorristico per convenienza o per quieto vivere. Il risultato di non aver mai detto "stop", "ora è troppo", "ora basta", sono i giorni che stiamo vivendo oggi, ignominiosi, come sempre, e le bande di "micro-criminalità" (AHAHHAHA! altro eufemismo imposto della SdG politico-giornalistica locale con effetto prozac). Questi estirpano le fermate dei bus per andar a vendersi il metallo, bruciano come totem dell'allegria i cassonetti della munnezza? E noi li lasciamo fare. Pensando che è lo Stato che ci deve pensare. Loro portano la campata a casa e noi moriamo di diossina. Noi guardiamo agire questa plebe, che pur ci opprime e ci disprezza, perche' siamo mucillagine fetida e stiamo fianco a fianco nella loro stessa città, nella quiete della non-speranza degli ostaggi di guerra, ben certi che un esercito, un magistrato, un sindaco, un presidente della repubblichetta, un parlamentare, un carabiniere non ci verrà mai a salvare. Loro infatti sono napoletani come noi: si è mai visto che col colera si può estinguere il tifo?

I borghesi napoletani sono del tutto instupiditi davanti alla plebe napoletana. Hanno inventato la napoletanità delle canzoni classiche. Pizza, sole e mandolino; sono assurti a idoli culturali intoccabili; la battuta spiritosa e le sfogliatelle, la mariulizia e la cazzancularia. Questo è il nostro patrimonio degli antenati che custodiamo gelosamente ancora oggi, XXI secolo, anno 2008. Abbiamo da un lato una paura fottuta di esser fatti fuori dai camorristi, dall'altro siamo ladri e disonesti fra di noi e divisi in tutto. In queste condizoni, non potremo mai far fronte a quella massa iper-organizzata e coesa fino alla morte di incarogniti e assassini. Allora, esorcizziamo, nell'orgoglio della napoletanità e nell'omertà, la filosofia dei Pulcinella: i canoni morali di una classe sociale di pavidi, falliti e profittatori (guardatevi il film Cosi parlò Bellavista di De Crescenzo, dove si arriva ad adorare la napoletanità versus la "nordicità" dei settentrionali; e il regista ci crede davvero, solo che appena si è fatto i soldi se n'è andato a vivere in Toscana, o a Roma, mi pare, chissà perchè...).

Guardiamo i criminali della plebe con paura e con orrore. O ne ridiamo perchè sentiamo il loro fiato sul collo, come un barboncino che digrigna i denti quando è azzannato da un mastino sul collo per mostrare che si è sottomesso e farsi cosi mollare la presa. Son certo che alla notizia del furto di una pensilina alla fermata degli autobus noi ridacchiamo beati, dicendo in cuor nostro: "Gesù, Gesù! cheste so' ccose 'e pazz!", ma non pensiamo: "Oddio! Se siamo arrivati a questo e' conseguenziale avere la sfaccimma di tutte le istituzioni giuridiche e politiche e 150.000 tonnellate di munnezza per strada!"

Discarichiamo tutto dalla nostra coscienza marcita come folklore divertente. Se ci strappassimo i capelli davanti ad una pensilina rubata e allo stillicidio della vandalizzazione della nostra città, capiremmo che un disastro ecologico e sociale quale lo tzunami-munnezza di questi anni, che oggi, grazie a Dio, e' arrivato al suo epilogo politico, sociale, ecologico, sanitario, è la normale conseguenza della mentalità della Sfaccimma della Gente àveta (alta) napoletana.
Non si puo' pensare, a mio parere, che si possa evitare il malaffare più putrido che porta a 150.000 tonnellate di munnezza su strada e migliaia di kmq di terreni inquinati e pericolo di sterminio di massa per tumori, in un posto dove si è lasciato, per 150 anni dall'unità, che una classe sociale avvertita e scolarizzata quale i napoletani borghesi di merda ridesse solamente dei suoi scarafaggi in casa.

12 commenti:

Hidalgo Velázquez ha detto...

prova

Hidalgo Velázquez ha detto...

prova2

Hidalgo Velázquez ha detto...

prova3

Hidalgo Velázquez ha detto...

prova4

Hidalgo Velázquez ha detto...

prova5

Hidalgo Velázquez ha detto...

sa

cicciola ha detto...

Mi inchino profondamente ammirata (non sto scherzando) davanti a un'analisi sociologica così lucida, sincera e illuminante, che dissipa finalmente le nebbie della retorica che ci avvolgono e impastano da decenni. Dovrebbero farla leggere nelle scuole e nelle università. Solo un vero napoletano poteva farla. Io, che abito in provincia di Salerno, solo frequentando l'università a Napoli ho cominciato a rendermi conto di cosa è Napoli. Immagina cosa può saperne chi non è campano.
Guardiamoci finalmente in faccia. Continua così.

Don Pedro De Toledo ha detto...

grazie cicciola .

scrivi alla mia email pubblica
donpedrodetoledo@gmail.com

grazie questo link messo a disposizione di Hidalgo Velazquez, autore del Blog Sdg posso esprimere quel che sento e penso su questo orrore secolare e nazionale 8 e dopo la lucidissima analisi di Roberto Saviano globale - e' 'unico contributo dei napoeltani al mondo nel secolo XX e inizio XXI , checche' se ne dice e si cerchei di nascondere con le canzonette dell'800

monica ha detto...

Bravo Don Pedro: analisi perfetta e stile magistrale! continua così!!!

Triman ha detto...

Ciao Don Pedro De Toledo,
sono Triman e sono una persona che ti conosce bene da molto tempo. Ho letto per la prima volta i tuoi articoli e volevo farti i complimenti e soprattutto dire pubblicamente a tutti che sei una delle persone più adatte a scrivere su questa tanto amata/odiata Napoli perchè sei sempre stato un grande conoscitore della Città dalla storia ai giorni nostri, ed il tuo modo di esprimerti riesce ad affascinare chiunque!

Don Pedro De Toledo ha detto...

@ Triman /

bontà vostra vossignoria; ma LEI , di grazia, chi è ? come fa a dire che mi conosce , e bene, da molto tempo? Devo preoccuparmi? Sa, siamo a Napoli e il Sistema è piu' efficiente del KGB russo e io ho già subìto un aggauto , sparato nelle apcche con una 9x21, e cammoni con un cuscinetto soffice in mano ongi volta che devo sedermi..tutto epr scrivere due righe sul blogghetto di sfaccimma

Vorrebbe farsi identificare rammentandomi un episodio o qualcosa acciocchè io possa riconoscere la Sua persona?
Inmaniera cifrata, ovvio. giusto un indizio sulle nostre presunte frequentazioni.
Altrimenti inizio a mettermi appaùra e domani vado a parlare col chirurgo plastico e non ci pensiamo piu' ...

comunque , enchantè de vos compliments Monsieur !

triman ha detto...

Bè, caro Don Pedro, sei sempre il solito, non volevo spaventarti anche perchè pensavo che avessi capito subito chi sono, per darti un'indizio ti dico che grazie a te ho conosciuto e amato in 8 mesi una delle città più grandi e famose nel mondo e lavorato in uno degli alberghi tra i più importanti nel mondo! E per l'appunto aggiungo che non conosci bene solo la nostra bella Napoli dalle origini ai giorni nostri ma anche altre città stupende come Londra il quale ricordo ancora benissimo la tua minuziosa e dettagliata spiegazione sulla nascita della "City" di Londra!