sabato 5 gennaio 2008

Attizzando i fuochi 'e Sant'Antuono

Sono perplesso sui fini persuasivi del giornalista pseudonomizzato 'corvo rosso' del 'Roma', classico giornale napoletano rinato come una fenice. Interessi di bottega, soffiar sul fuoco ora con queste pampuglie. E' istruttivo però fare nostre le sue considerazioni, che trovo in sé razionali, ineccepibili e addirittura morali. Il fine, presumo, sarà quello comunque di giornale di (pseudo)'opposizione' politica: arruffare il popolo per farlo saltar sul carro che aspetta al di là della strada? E vabbè, un popolo incosciente, semplice e felice come noi, in questa nuttata nera nera, che non passa da molti secoli, non aspetta che farsi dare un passaggio da un altro carro per accomodarsi solo un po' più in là. Vedremo come va a finire.

Intanto, nell'articolo qui di sèguito si fa cenno al colera famoso del 1973 (Napoli unica nell'occidente ipersanitizzato e tecnologico del XX secolo, si fece ripulire ancora una volta dal colera, come in un secolo qualsiasi dell'era preindustriale). L'altro colera famoso, sempre parlando del nòvero delle great epidemie più recenti nei secoli, fu quello di 24 anni dopo l'Unità del Regno col resto D'Italia, nel 1884 - anno a me caro perchè nacque mia nonna; e poi importante perchè si costruì il Rettifilo ( la grande via centralissima dove hanno messo i manichini impiccati l'altro giorno, nice!). Oggi finalmente ci risiamo, pare. E' tradizione, folklore, come le sfogliatelle e le pastiere a Pasqua. Se vi andate a comprare Storia fotografica di Napoli dal 1890 al 2003, centinaia di belle foto e reportages giornalistici di ciascun anno interessantissimi, nel volume degli anni 1969-1979, ci sono foto di Napoli e Napoletani artigliati dal colera del '73. Evento folk che io ricordo benissimo, pur nella mia piccola cella di memoria di bimbo che dovette, come tutti, vaccinarsi.
E ci sono anche foto di montoni di munnezza per strada e zozzimma assurda mista allo sgarrupo dell'intera città del '70 e '71; fotogrammi pari pari come nei miei ricordi del '74 -'77, fra i più gai. C'era l'emergenza rifiuti (tipico eufemismo mistificante della Sdg politica delirante, "emergenza"... ppuh!). Lo dicono le didascalie dell'album fotografico.

Quindi proprio come mi ricordo io: con mamma e papa' andavamo in auto dagli zii a Santa Anastasia (paesi vesuviani interni) e vedevo ste puttanone in piedi a rucielli (cioè in piedi disposte "a crocicchi", all'epoca ancora carne nostrana). Le ciacione carnalone napulitane doc, che si ascarfavano d'inverno la ciucètta coi fucarazzi dei montoni di munnezza e di pneumatici lungo tutta via Marina, montoni alti 3 metri; da piazza municipio alla reggia di Portici. Otto km di esposizione. la fiera del libro di Torino. Nessuno eccepiva niente. Forze dell'ordine? Naaaaa! Politici? Naaaa!Magistratura ? NaaaaaAA! I Presidenti Napolitani ? bhuuu! I presidenti di oggi facevano 'o mestiere pure loro, i segretari di partito..e con quelle 2 lire mettevano assieme na menestra ammaretata pe'campà, sempre tenendo d'occhio la riscossa d'e muort'e famm,per carità ! In Italia detti : i proletari .Bum!
All'epoca di chi era il potere di vita e di morte? Ah! Il sindaco mi pare fosse Valenzi (quello del nulla osta alle Vele di Scampia su progetto dell'architetto naponapo Franz di Salvo nel 1979).
Emergenza rifuti da 14 anni? Uhm... AHAHAHAHHAA! Colpa di Bassolino solamente! Mai arrivati cosi in basso! A morte Bassolino! AHAHAHAHHAA! Vabbuò, facciamo to-ttò su cculetto a Bassolino, ci basta che si dimette, e non se ne parli più! ccà iamm 'e pressa : amma magnà ! La memoria abrasa aiuta sempre la SdG a proliferare.

Plus ça change, plus c'est la même chose - Les Français.

05/01/2008 - E' peggio del colera del 1973 (di Corvo Rosso)

SIAMO AL CAPOLINEA. L’emergenza igienica è diventata una emergenza sanitaria. È peggio del colera del ’73. E’ a questo che ormai si deve far fronte. Ed è necessario uno sforzo solidale di tutti, non solo Napoli e la Campania, ma dell’intera comunità nazionale. La condizione è che vengano allontanati tutti i responsabili a cominciare dal sindaco e dal Governatore. Se si vuole evitare il peggio Bassolino e la Iervolino se ne devono andare. Da parte loro sarebbe un atto doveroso. Se il Presidente Napolitano vuole aiutare Napoli e la Campania, come ha sempre dimostrato di voler fare, dia una mano in questo senso e solleciti Prodi, Amato e Parisi a prendere provvedimenti adeguati alla catastrofe in atto. Quella di oggi è una emergenza peggiore di quella del vibrione di trentacinque anni fa perché il percolato delle ecoballe e la diossina dei roghi avvelenano la filiera alimentare con danni prevedibili ma non arginabili con adeguate profilassi. La scoperta di centinaia di topi morti sotto le montagne di rifiuti a Pianura, nella ex contrada Pisani, conferma il sospetto che la diffusione di infezioni e agenti cancerogeni è in atto. Siamo, dunque, in piena emergenza sanitaria.
La gente brucia i bus a Pianura perché è stata presa in giro da Bassolino che da sindaco aveva promesso su quella discarica, chiusa dopo 42 anni, un campo da golf, alberghi e un centro congressi La gente protesta e dovrebbe addirittura insorgere perché è inammissibile che in quattordici anni sia in costruzione un solo termovalorizzatore per il quale sono finiti i soldi, mentre sono stati bruciati due miliardi di euro per stipendi ai dirigenti del Commissariato, ben quattro sedi del commissariato, l’assunzione di 2.361 persone che non hanno mai lavorato, consulenze ad amici e parenti, decine di automezzi acquistati la sera e rubati la mattina, assunzioni clientelari per “un call center ambientale” mai entrato in funzione, progetti fantasiosi e costosi (10 milioni di euro) come l’installazione sui camion dell’immondizia di un sistema informativo collegato al “Network Tecnologia Ambientale”, un fallimento totale ed innumerevoli altri sprechi verificatisi in massima parte nei quattro anni di gestione Bassolino, tutti documentati dalla prima relazione della commissione bicamerale per lo smaltimento dei rifiuti presieduta dall’onorevole Paolo Russo nel gennaio del 2006 e successivamente confermati dall’attuale presidente l’ex bassoliniano ora socialista senatore Roberto Barbieri.
La gente è incazzata perché non si fida più di istituzioni che fino ad ora hanno dormito e media che hanno taciuto o minimizzato. Se alla Regione o al Comune ci fossero stati uomini del centrodestra, arresti, inchieste, sospensioni, perquisizioni, sequestri, intercettazioni, azioni di responsabilità, ecc. avrebbero intasato gli uffici giudiziari e riempito Poggioreale; si sarebbero mobilitate tutte le magistrature, penali, civili, contabili, amministrative e, per l’immondizia nelle strade, avrebbero mandato un avviso di garanzia anche a Berlusconi. Le responsabilità sono di chi governa da quindici anni con poteri assoluti e ingenti risorse. Il centrosinistra rifletta sui suoi errori e faccia più di un passo indietro. E la magistratura faccia sì che la giustizia sia uguale per tutti. (Corvo Rosso)


(Dal quotidiano Roma del 05/01/2008 )

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